Nuovo governo regionale, sul nome di Testolin “perplessità e criticità” da parte di Progetto civico Progressista

"Non abbiamo fatto valutazioni a livello personale, ma da una parte abbiamo chiesto un segnale di discontinuità, e dall'altra sollevato delle criticità in relazione ai procedimenti che potrebbero arrivare" spiega Chiara Minelli di PcP.
Lavevaz, Testolin e Grosjacques
Politica

“Nessun veto, ma perplessità e criticità rispetto alla scelta del nome“. Così Chiara Minelli di Progetto Civico Progressista spiega la posizione espressa ieri dal gruppo nella riunione avuta con i 14 autonomisti.

Al centro dell’incontro il programma di governo. “Abbiamo cercato di trovare dei punti di caduta su alcuni temi, quelli più divisivi. La volontà è di trovare una formulazione che possa essere il più soddisfacente possibile per tutti e credo che si siano fatti dei passi avanti”.

Durante l’incontro l’Uv ha comunicato a Progetto Civico progressista la disponibilità di Renzo Testolin ad un secondo mandato da presidente della Regione. “Non abbiamo fatto valutazioni a livello personale, ma da una parte abbiamo chiesto un segnale di discontinuità, e dall’altra sollevato delle criticità in relazione ai procedimenti che potrebbero arrivare. Pensiamo per questo sia il caso di valutare altri nomi.” Sulla questione della presidenza gli autonomisti torneranno in giornata a confrontarsi. A seguire Progetto civico Progressista potrebbe essere nuovamente convocato al tavolo, per proseguire il lavoro sul programma.

“Al momento non abbiamo ancora ragionato su chi fa cosa, abbiamo solo chiesto se c’è l’intenzione di riorganizzare gli assessorati, che è una riflessione che anche noi stiamo facendo, perché ci sembra che alcune cose in questi anni non abbiano funzionato”.

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  1. “Al momento non abbiamo ancora ragionato su chi fa cosa, abbiamo solo chiesto se c’è l’intenzione di riorganizzare gli assessorati, che è una riflessione che anche noi stiamo facendo, perché ci sembra che alcune cose in questi anni non abbiano funzionato”. Queste sono le dichiarazioni che danno estrema fiducia della “classe” politica al cittadino che si è impegnato nel voto. Ad un mese dalla chiusura delle elezioni “non abbiamo ancora ragionato su chi fa cosa”, non vi è alcuno scenario chiaro su chi e come riprenderà in mano le redini sgualcite di questa Regione. Bene, continuiamo cosi, a fare riflessioni sulle intenzioni.

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