Nuovo ospedale, programmate in V Commissione delle nuove audizioni

All'esame della V Commissione c'è la petizione promossa dal Comitato Vallée Santé
Ospedale Parini
Politica

Nuovo giro di audizioni sul nuovo ospedale per la V Commissione consiliare, sul cui tavolo c’è la petizione promossa dal Comitato Vallée Santé. Nella riunione di ieri i commissari hanno definito di audire nuovamente i progettisti e la Société Infrastructures Valdôtaines (SIV) “per avere gli ultimi aggiornamenti,” il Soggetto attuatore del piano di adeguamento dell’ospedale, Raffaele Rocco, l’Assessore alla sanità Barmasse, la direzione strategica dell’azienda USL, i Sindacati confederali e i Sindacati medici.
“Inoltre, vogliamo confrontarci con i progettisti della Città della salute di Torino e dell’ospedale di Garbagnate,  – spiega la presidnete Erika Guichardaz – nonché con l’Assessore alla sanità del Piemonte, Luigi Icardi.

La discussione fra nuovo ospedale o ampliamento dell’attuale è tornata “à la une” dell’agenda politica. Nel documento di economia e finanza regionale la mediazione raggiunta fra chi nell’attuale maggioranza regionale è ferma sul progetto di ampliamento e chi invece (Progetto civico progressista in primis) vorrebbe riaprire l’ipotesi del nuovo ospedale, prevede una verifica della “compatibilità tecnico progettuale ed economica, nonché la realizzabilità in termini cronologici adeguati dell’attuale progetto dell’ospedale, ferma restando l’opportunità di sondare altre soluzioni qualora gli esiti della verifica sopra descritta risultassero non percorribili”.

Nei giorni scorsi intervenendo in consiglio regionale l’Assessore regionale alla Sanità Barmasse ha definito il progetto di ampliamento “un ospedale nuovo. Per mia deformazione professionale, non ho certezze ma molti dubbi. Ai dubbi, però, bisogna far seguire le scelte, con un parametro: l’attuabilità del progetto e i tempi di esecuzione. Per quanto riguarda l’ospedale nell’attuale sede, vicino al Parini, la progettazione è già avanzata, abbiamo cercato di coordinare le necessità dal punto di vista archeologico con quelle dell’ospedale, quindi seguirà l’esecutivo e la valutazione dei costi. L’ospedale non va ripensato, perché si tratta di una struttura per acuti, che non può essere sostituita dalla sanità territoriale. Nell’attuale progetto esiste la rimodularità: i reparti possono essere rimodulati all’interno di questo ospedale. L’ospedale che viene costruito vicino al Parini è tutto nuovo, non sarà costruito con dentro i pazienti, i quali saranno trasferiti una volta terminati gli interventi.”

A chiedere alla commissione di audire le parti sociali era stato in primi il tavolo sanità di Progetto civico progressista. In una nota nei giorni scorsi il movimento ricorda come “negli anni sono nate nuove tecnologie, anche in edilizia, che permettono non solo meno inquinamento ma un enorme risparmio energetico, che impatta notevolmente sulla riduzione delle spese correnti che sempre più diventeranno di difficile gestione e dovranno quindi essere ottimizzate al massimo. Un edificio non deve solo essere costruito, ma anche mantenuto, e se la cosiddetta ala nuova risponderà a tali criteri in quanto nuova costruzione, sempre se fattibile rispetto al sito, resta il corpo originale del Parini da considerare e i collegamenti tra i due”.

Per Progetto civico progressista la domanda a cui bisogna rispondere è: “quale studio è stato fatto per valutare semplicemente se in termini di investimenti, ammortamenti, mantenimento e caratteristiche del sito convenga, oggi, costruire un nuovo ospedale destinando il Parini ad altri scopi oppure ristrutturare il Parini aggiungendo ad esso una parte nuova, sul sito archeologico?”.

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