“Oggi ci sono delle situazioni che ci portano ad avere, rispetto a qualche settimana fa un orizzonte un po’ più limpido”. Sono parole del Presidente della Regione, Renzo Testolin. Durante la conferenza stampa dell’Unità di crisi di oggi, mercoledì 22 aprile, tanto si è parlato della fase 2. Il 3 maggio è dietro l’angolo e il confronto sia all’interno della regione, che fra la regione e lo Stato prosegue.
“La necessità delle regioni – ha ricordato Testolin – è di avere una ripartenza tracciata da linee guida nazionali che possano trattare i temi più importanti: come la necessità di dpi obbligatori per l’uscita di tutte le persone, la salvaguardia delle misure di distanziamento sociale e le attività di screening così come l’utilizzo delle App, di cui tanto si è scritto e parlato”.
I confronti si stanno concentrando anche sulla mobilità dei lavoratori. “Bisognerà definire le distanze da mantenere sui mezzi pubblici, la loro capienza, l’implementazione dei passaggi degli stessi o una diversificazione degli orari di apertura degli uffici pubblici o privati”.
Unanime la posizione delle regioni sulla ripartenza dei cantieri edili all’aperto, così come delle filiere sottoposte alla concorrenza estera.
Per l’edilizia il Presidente della Regione ha dato qualche segnale di speranza. “Nei prossimi mesi sono previste le procedure di affidamento per 64 lavori che verranno banditi per circa 25 milioni di euro, che diventeranno 75 per poco meno di 30 milioni di euro da qua alla fine dell’anno” ha detto Testolin.”Sono previsti inoltre una sessantina di cantieri da qua al mese di ottobre-novembre per poco meno di 17 milioni di euro che saliranno fino a 20 milioni nei primi mesi del 2021″. Altri cinque milioni arriveranno da 50 interventi da affidare ai professionisti per opere di progettazione.
Per quanto riguarda invece l’attività motoria, la cui ripresa in sicurezza è stata sollecitata da una petizione firmata ad oggi da circa 7mila persone e sulla quale si sono espressi anche nove magistrati, il Presidente non si è sbilanciato. “Prendiamo atto di questo disagio, che testimonia sensibilità diverse su questa tematica. Ci siamo attenuti a disposizioni statali e sulle quali se dovranno esserci nuove interpretazioni saremo i primi a dare risposte”. La missiva dei magistrati, come confermato da Testolin, è stata inviata a Roma con l’obiettivo di avere “un’evoluzione interpretativa della norma”. Più tranchant il dottor Luca Montagnani. “Se non abbiamo degli ospedali sicuri sarà difficile mandare la gente in montagna, perché se la gente va in montagna e cade e si fa male, e poi arriva in ospedale. Vogliamo dargli la garanzia completa di un percorso Covid-free”.
In questo senso va il lavoro di screening al personale sanitario: dei 153 tamponi effettuati fino ad oggi ai sanitari al Parini sono emersi 7 medici positivi, 7 infermieri e 3 oss, tutti asintomatici.