Ha iniziato questa mattina il suo percorso in V Commissione l’atto aziendale dell’azienda Usl che ridisegna la geografia dei dipartimenti. In circa due ore il Direttore generale Massimo Veglio, accompagnato dal direttore sanitario Marina Tumiati e l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson con la Coordinatrice Gabriella Morelli, hanno illustrato ai commissari le ragioni della riorganizzazione.
Rispetto ad una prima bozza, presentata ai dipendenti nel marzo scorso, la direzione strategica ha rivisto il documento, accogliendo alcune osservazioni arrivate dai dirigenti e dalle rappresentanze sindacali. In particolare se nel marzo scorso andavano a sparire circa una ventina di strutture semplici “vuote” ovvero strutture “create, un tempo, come una sorta di riconoscimento di avanzamento professionale per il dirigente", oggi la cancellazione riguarda più solo 5/6 strutture. E’ il caso del Day Hospital, Day Service e Chirurgia pediatrica, delle Attività specialistiche a supporto delle degenza, di chirurgia bariatrica e metabolica, di radiologia d’urgenza, Andrologia e Fisiopatologia della riproduzione (quest’ultima verrà eliminata) che restano strutture semplici. Diventeranno invece strutture ad alta specializzazione: chirurgia della mano e del piede e medicina e neurologia di montagna.
“La prima proposta proponeva una sorta di tabula rasa delle strutture semplici dando degli incarichi di alta specializzazione – spiega il direttore Massimo Veglio – questo culturalmente è difficilissimo, si farà con alcune persone disponibili a fare l’esperimento”
Altre novità della bozza portata in commissione riguardano la decisione di lasciare pneumologia una struttura semplice dipartimentale, chirurgia toracica e medicina nucleare strutture complesse.
“La prima bozza ha applicato rigorosamente dei criteri oggettivi, molto rigorosi” continua Veglio “ poi è stata messo in pasto all’organizzazione, ognuno ha detto la sua, caterve di osservazioni, generalmente pianti e strepiti e quindi la seconda bozza ha tenuto conto di parte delle osservazioni ricevute, quelle accogliibili, su cui si potevano fare dei ragionamenti”.
La bozza conferma l’eliminazione di 4 dipartimenti. Ne rimarrà uno medico, uno chirurgico, uno dei servizi, a cui si aggiungono quelli previsti per legge (materno-infantile, della salute mentale e di emergenza-urgenza). Le strutture complesse saranno 25 di area ospedaliera e 14 di area extraospedaliera.
Giudizio al momento sospeso da parte dei commissari. “Tutto questo ridimensionamento non dovrebbe inficiare il funzionamento sia della sanità territoriale che ospedaliera ma renderla più snella” sottolinea Nello Fabbri di Uvp. “Sono stati recepiti spunti che abbiamo fornito durante le discussioni in Consiglio regionale tipo l’organizzazione dell’area ospedaliera per intensità di cura ma bisognerà vedere come potrà essere realizzato all’interno del nostro ospedale che ha dei limiti strutturali” spiega Patrizia Morelli di Alpe. “Abbiamo chiesto che su alcune strutture si valuti l’attrattività verso l’esterno, ad esempio la struttura per la fecondazione in vitro o la pneumologia che hanno un relativamente scarso ricorso interno ma che hanno potenzialità enormi verso l’esterno – aggiunge Jean-Pierre Guichardaz del Pd – Visto le scarse risorse finanziarie dobbiamo cercare di fare una sorta di marketing sanitario.”
Dopo questa prima audizione i commissari convocheranno i sindacati prima di arrivare ad esprimere un parere sull’atto.