Patto di stabilità, molti comuni a rischio. E in futuro anche i piccoli potrebbero applicarlo

Dai primi monitoraggio sono una decina i comuni valdostani che rischiano di sforarlo. Per il 2015 novità importanti:l’esclusione dai conteggi dell’extragettito Imu e la riduzione dal 15,7 all’8,6 della percentuale per la definizione del patto.
Politica

Sono una decina i comuni che rischiano di sforare il Patto di Stabilità. E’ quanto emerge dai monitoraggi effettuati nel settembre scorso dalla Regione sui 33 comuni con popolazione superiore ai 1000 abitanti. “I dati sono ancora parziali e molti sono stati prudenti – spiega il dirigente della struttura Finanza e Contabilità enti locali, Tiziana Vallet – sicuramente rispetto all’anno scorso c’è una sofferenza maggiore”.
A conti fatti – tra un mese circa si avrà una fotografia più reale – potrebbero essere alla fine 4 o 5 i comuni inadempienti. Se a Saint-Vincent e Chatillon la situazione sembra più critica, altri comuni avranno sforamenti contenuti. E’ il caso di Courmayeur.
“Ci siamo dovuti accollare il costo degli interventi d’urgenza per la Val Veny” ricorda il Sindaco, Fabrizia Derriard “Nell’ultimo dato che ho visto eravamo fuori di 31mila euro” sottolinea ancora il primo cittadino di Courmayeur.
Nel capoluogo regionale, dopo lo sforamento dell’anno scorso, la Giunta si è impegnata a rispettare il saldo obiettivo. “Stiamo lavorando per presentare nel consiglio di marzo il consuntivo per consentire ai nuovi amministratori di avere i conti certificati” dice il Sindaco Bruno Giordano “Mi sono impegnato a lasciare i conti a posto, poi vedremo chi racconta balle stratosferiche”
Aosta era stato l’anno scorso il primo comune valdostano a sforare il patto, per 8,4 milioni di euro. Tra le sanzioni per lo sforamento un minore trasferimento per il 2015 di 843.468 euro. Soldi che verranno redistribuiti fra gli altri 32 comuni virtuosi. E così ad esempio ad Arnad andranno 98mila euro, 73mila a Quart, 72mila a Pré-Saint-Didier, 60mila a Courmayeur.

La questione spinosa del patto di stabilità o di “stupidità” come ribattezzato dal Presidente del Celva, Bruno Giordano, sarà al centro giovedì pomeriggio dell’Assemblea dei sindaci.
La Regione, infatti, nei giorni scorsi ha trasmesso le regole sul patto 2015 e le sanzioni da applicare per chi ha sforato il patto nel 2014, quest’ultime redatte in un quadro ancora incerto in cui è la stessa Amministrazione regionale a non aver ancora raggiunto l’accordo con lo Stato.
Tra le novità più importanti: la rimodulazione orizzontale degli obiettivi del Patto di stabilità interno, prevista nell’ultima finanziaria, l’esclusione dai conteggi dell’extragettito Imu e la riduzione dal 15,7 all’8,6 della percentuale utilizzata per la definizione del patto.
“Sono cambiamenti significativi che vanno nella giusta direzione “ commenta Giordano “I bilanci dei comuni valdostani sono tutti in ordine, nessuno presenta dei buchi, a differenza di altri comuni italiani” e aggiunge “la situazione non è semplice, da un lato i cittadini chiedono investimenti, dall’altro ai comuni viene impedito di spendere”.
Dal 2016, come si legge nella delibera, la Giunta potrebbe poi estendere il patto di stabilità anche ai comuni sotto i 1000 abitanti “al fine di rispettare il principio di solidarietà tra gli enti locali”.
“Non si può discriminare i comuni in base alla popolazione” commenta il sindaco di Courmayeur “E’ evidente che il Patto in questi anni ha pesato molto su alcuni comuni e su alcuni cittadini a cui sono stati chiesti sacrifici, chi non l’ha mai applicato è stato un fortunato. E’ giusto ristabilire l’equità”.

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