Perron, “A Roma pronti a fare la nostra parte con responsabilità”. Intanto l’Uv prepara le primarie

Archiviate le elezioni politiche, anche se il quadro nazionale resta quanto mai incerto, è tempo per partiti e movimenti per un bilancio delle loro performance. Fra questi l’Union Valdôtaine che fa il punto per voce del suo presidente Ego Perron.
Ego Perron
Politica

Archiviate le elezioni politiche, anche se il quadro nazionale resta quanto mai incerto, è tempo per partiti e movimenti per un bilancio delle loro performance. Fra questi l’Union Valdôtaine che fa il punto per voce del suo presidente Ego Perron.

Il voto in Valle
“Seppur di misura alla Camera abbiamo vinto – dice Perron – ed è dal 2001 che la nostra proposta non raccoglieva un consenso pieno. Per tutti siamo stati il nemico da abbattere, compresi i grillini. Il successo dell’UVP in molti comuni andrà approfondito, anche con gli alleati. Ma alla fine la loro campagna condotta sull’inganno non ha funzionato”. E’ la spina nel fianco del progetto politico di Laurent Viérin la prima preoccupazione del presidente del mouvement che aggiunge: “Abbiamo raggiunto il nostro risultato anche dopo il periodo difficile che abbiamo attraversato con il referendum prima e con scissione interna poi”.

Il quadro nazionale
Si aspetta ancora di capire quali scenari si potranno disegnare per il Governo del Paese, e, dice Perron “siamo pronti in Parlamento ad assumerci le nostre responsabilità. Ma sottolinea: “Per fortuna abbiamo un deputato e un senatore liberi da accordi preventivi che ora saranno in grado di tutelare gli interessi della Valle d’Aosta”.
Poi, il presidente Uv tiene a sottolineare una distinzione: “Sui giornali i nostri parlamentati vengono dati in quota al centro destra, ma questo non risponde al vero. E faremo di tutto per far capire che la nostra realtà è distinta dal resto del Paese”. Del resto Perron non nasconde che il contributo del PDL non è stato così determinante: “Il loro contributo è stato attivo, ma alla Camera non c’è stato un evidente flusso di voti anche per la presenza di una candidatura molto vicina al PDL” dice riferendosi alla lista di Giorgia Meloni.

Lo sguardo alle regionali
Per l’Uv il punto di partenza per le elezioni del 26 maggio è l’alleanza con Stella Alpina e Fédération Autonomiste, anche se su quest’ultima qualche preoccupazione c’è. “Speriamo che riescano a formare una lista – dice il presidente unionista – ma ho ricevuto rassicurazioni da Claudio Lavoyer”. Per il resto “l’apertura al dialogo sarà verso tutte le formazioni politiche”. Certo, con qualcuno il confronto sarà più difficile. E’ il caso di Alpe e UVP con cui il tono dello scontro rimane molto alto: “Per dialogare bisogna essere in due e vedremo che disponibilità troveremo”. E poi un’esplicita allusione a una ‘storia d’amore’ fra i due partiti di ex unionisti: “Guardo con molta attenzione a ciò che succederà fra Alpe e UVP nei prossimi mesi. Credo che avremo delle sorprese”.
Un ragionamento diverso, invece, riguarda il Partito Democratico: “Devo confessare che il modo di porsi del PD è stato più responsabile, più di quanto abbia fatto Alpe”.

L’UV si converte alle primarie
Primarie aperte ai soli iscritti per designare i 35 candidati alle prossime elezioni regionali, ma non per indicare il candidato presidente della Giunta. Obiettivo dichiarato: “Andare verso una più forte partecipazione e democrazia”. Le diverse zone – corrispondenti grosso modo alle Comunità montane – potranno esprimere un numero stabilito di candidati, fermo restando che ogni sezione rossonera potrà portare un proprio candidato: La Valdigne ne esprimerà 2, la Grand Paradis 3, la Coumba Freide 2, la Plaine (esclusa Aosta) 5 (di cui una obbligatoriamente donna), l’Evançon 3, la Monte Rosa 3, la Walser 1. Aosta avrà 6 posti di cui una candidatura dovrà essere obbligatoriamente rosa. Una candidatura, infine, spetterà alla Jeunesse Valdôtaine. Tutte le altre sono a discrezione del movimento.
E per evitare che le sezioni più grandi abbiano la preponderanza, i primi classificati di una lista otterranno un punteggio: 5 punti al candidato con più preferenze, 4 al secondo e così via a seconda di quante persone possono essere votate in quella Comunità montana. “Sarà obbligatorio esprimere il numero massimo di preferenze (ad esempio due per la Valdigne o tre per l’Evançon, ndr) per evitare che con l’espressione di una preferenza secca si privilegi qualcuno piuttosto che un altro”.
E’ già scandito anche il crono programma: ogni sezione dovrà presentare la lista dei candidati alle primarie entro il 13 marzo a mezzogiorno. Il 24 marzo si apriranno invece i seggi nelle sezioni per le primarie. 

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