La delibera regionale del 23 aprile 2013 di approvazione del piano regolatore di Ayas va annullata. Dopo il Tar di Aosta a dirlo è oggi il Consiglio di Stato nel rigettare il ricorso promosso dall’Amministrazione regionale.
I giudici amministrativi di secondo grado ricordano come “i poteri assegnati all’Ente Regione nella sede di formazione degli strumenti urbanistici generali, come la variante sostanziale sono quelli funzionali alla cura degli interessi propri del livello di governo regionale, senza che possano interferire nel perimetro decisionale di pianificazione dell’ente locale più prossimo alla comunità per la quale si intende approntare il piano di disciplina dell’assetto urbanistico”.
La Regione può, quindi, introdurre modifiche d’ufficio ma “se e nella misura in cui tali modifiche vanno ad interessare interessi sovracomunali pure coinvolti nella pianificazione comunale, coincidenti con i vincoli ambientali, paesaggistici idrogeologici oltreché quelli connessi ad opere e strutture di interesse regionale, ma certo non è plausibile un intervento d’ufficio ad opera della Regione che vada ad incidere su interessi urbanistici e scelte pianificatorie del territorio comunale”. Così come invece fatto dalla Regione, secondo i giudici di primo e secondo grado, nel caso di Ayas.
Il Consiglio di Stato ha, quindi, rigettato il ricorso della Regione confermando la sentenza del Tar e quindi annullando la delibera regionale ad eccezione della parte relativa alla “viabilità di Champoluc".
L’iter per la variante sostanziale al piano regolatore era stata approvato nel novembre 2010 dal comune di Ayas e in seguito era stato trasmesso alla Regione, prima alla Conferenza di Pianificazione e successivamente alla Giunta regionale. Quest’ultima nel marzo 2012 ha proposto delle rilevanti modificazioni alla variante predisposta dal Comune che, un mese più tardi, il Consiglio comunale di Ayas non solo non ha accolto ma ha anche deciso di ricorrere al Tar. Ricorso bocciato inizialmente dai giudici amministrativi "per assenza di lesività degli atti impugnati" perché il procedimento non era ancora stato concluso.
Il Consiglio comunale di Ayas il 20 dicembre 2012, aveva quindi indicato le ragioni per le quali non avrebbe condiviso le proposte regionali e ha trasmesso nuovamente gli atti alla Regione. Il 2 aprile 2013 la Conferenza di Pianificazione ha reso il proprio parere, cui ha fatto seguito la deliberazione della Giunta regionale che ha respinto le controdeduzioni comunali di maggior rilievo, imponendo le proprie determinazioni in proposito. Atto nuovamente impugnato dal Comune di Ayas, assieme ad alcuni proprietari di seconde case, che questa volta si è visto dare ragione dal Tar.