Porta Susa vietata dal 12 dicembre ai locomotori valdostani. L’ipotesi peggiore diventa realtà

Porta Susa sarà vietata ai treni a trazione diesel, la maggior parte dei quali provenienti dalla Valle d’Aosta. La decisione arriva da RFI. Si profila quindi a Ivrea o a Chivasso la sostituzione del locomotore diesel con uno a matrice elettrica.
La stazione di Porta Susa
Politica

E alla fine, come temevano i pendolari, ha prevalso l’ipotesi peggiore. Dal prossimo 12 dicembre come riferisce La Stampa.it quindi, Porta Susa sarà vietata ai treni a trazione diesel, la maggior parte dei quali provenienti dalla Valle d’Aosta. Per chi ogni giorno emigra verso il capoluogo torinese, vorrà dire subire l’inevitabile disagio di una sostituzione del locomotore, da trazione diesel a elettrico, a Ivrea (ipotesi più accreditata) o a Chivasso. 

Le tanto attese analisi Arpa effettuate a settembre nella stazione sotterranea di Porta Susa avrebbero infatti evidenziato un peggioramento della situazione ambientale soprattutto per quanto riguarda la concentrazione di Pm10 e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), quest’ultimi altamente cancerogeni.

Sul caso sta indagando anche il procuratore Raffaele Guariniello che ha contestato ad un manager torinese di RFI e a due responsabili dell’impresa di pulizie che impiega il personale nei locali della stazione, il reato di omissione dolosa di norme per la sicurezza. Proprio a Guariniello ieri sarebbe arrivata una nota di RFI che annuncia la volontà di vietare il passaggio nella stazione torinese dei convogli, merci e passeggeri, a trazione diesel.  La decisione dovrà passare poi al vaglio dei competenti assessori regionali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Nel frattempo sempre ieri pomeriggio, intorno alle 15, una densa nube di fumo, scaricata a Porta Susa da un locomotore diesel della tratta Aosta-Torino, aveva portato all’evacuazione della stazione sotterranea torinese.

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