L’obiettivo è contrastare, con misure compensative temporanee, lo spopolamento delle aree di montagna, sostenendo lo sviluppo delle attività produttive e dell’occupazione, attraverso agevolazioni fiscali e contributive a beneficio di imprese e cittadini. Una prima bozza dello schema di norma di attuazione sulle “Zone Franche Montane (ZFM)” e “Zone Produttive Speciali (ZPS)” è stata portata oggi dal presidente della Regione Renzo Testolin alla I Commissione consiliare.
Redatta da un apposito gruppo di lavoro, così come richiesto da una mozione approvata dal Consiglio Valle, la bozza di schema di norma di attuazione, è accompagnata da una relazione sul quadro normativo statale ed eurocomunitario in materia di zone franche, sulle esigenze territoriali e delle opportunità di sviluppo, sulle esperienze europee e sull’analisi degli impatti sul bilancio regionale.
“Abbiamo voluto condividere con la prima Commissione i risultati di questo importante lavoro di studio e di elaborazione predisposto dalle strutture regionali – ha spiegato il Presidente della Regione, Renzo Testolin – che individua la norma di attuazione come un valido strumento per intervenire in materia di fiscalità di vantaggio. Il confronto di oggi è stato un primo e proficuo passo per definire le tappe di un percorso legislativo che possa coinvolgere trasversalmente tutto il Consiglio regionale affinché si possa attuare una larga condivisione su uno dei temi cruciali per lo sviluppo socio-economico della Valle d’Aosta”.
Ai componenti della prima Commissione del Consiglio Valle sarà ora trasmesso il testo della relazione del gruppo di lavoro per “consentire un’analisi puntuale della proposta”.
Nell’ottobre scorso Rassemblement Valdôtain aveva presentato una proposta di legge al Parlamento della Repubblica sull’istituzione di zone franche urbane e di montagna in Valle d’Aosta.
2 risposte
Vediamo se si potrà attuare la zona franca con l’autonomia differenziata senza problemi. Io ho il dubbio che si dovrà scegliere tra le due opzioni e non entrambe. Anche perché con la legge sulle Autonomie Differenziate, lo Stato dà maggiori competenze alla Regioni dandoli interamente il loro gettito IVA e IRPEF per gestirle: la zona franca eliminerebbe il gettito IVA e taglierebbe il gettito IRPEF, quelle risorse economiche necessarie per rispettare i Lep dell’Autonomia Differenziata. Basta che la Regione non debba poi completamente stravolgere lo Stato Speciale per avere sia la Zona Franca che l’Autonomia Differenziata: una revisione dello Statuto in questa ottica può portare ad errori madornali se non si fa parecchia attenzione, cosa che in politca capita sempre purtroppo, quello di fare errori madornali.
L’autonomia differenziata è per le regioni a statuto ordinario.