Le liste votabili in Valle d'Aosta sono le stesse votabili in Piemonte, Lombardia e Liguria. Ogni voto espresso dai valdostani sarà pertanto utile, poichè confluirà nel più ampio collegio elettorale denominato Nord-Ovest.
Nell'area area politica del centrodestra ha creato non poca confusione, imbarazzo ed equivoci il cosiddetto "apparentamento" della lista Vallée d'Aoste alla lista Il Popolo della Libertà.
E' bene chiarirsi le idee in merito.
Anche in Valle d'Aosta, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, il PdL punta a conseguire il massimo risultato possibile in termini di consensi elettorali della propria lista avente quale capolista l'On. Berlusconi.
L'apparentamento nel collegio Nord-Ovest della lista autonomista "Vallée d'Aoste" non significa affatto una "desistenza" elettorale de Il Popolo della Libertà, che ha, anzi, centrato due importanti risultati: il primo, politico, di interrompere il lungo dialogo delle forze autonomiste con le sinistre; il secondo, elettorale, di portare tutti i voti raccolti dalla lista autonomista "Vallée d'Aoste" alla lista Il Popolo della Libertà, che beneficia così di un quorum maggiore ai fini dell'assegnazione dei seggi.
A fronte di tali certezze, a tutto vantaggio de Il Popolo della Libertà, l'apparentamento elettorale consente alla lista autonomista apparentata "Vallée d'Aoste" la possibilità di ottenere un eletto al Parlamento Europeo, a condizione che raccolga almeno 50.001 voti o un numero di voti di preferenza maggiori di quelli conseguiti dagli eletti de Il Popolo della Libertà. I voti della lista autonomista "Vallée d'Aoste" non possono e non devono essere frutto di alcun travaso di consensi per ovvie ragioni di competizione elettorale, dignità e coerenza politica, oltreché per coerenza e rispetto dei diversi DNA politici delle due liste.
Ogni altra affermazione o strategia è contrastante con le linee poliche nazionali e regionali del Il Popolo della Libertà, che non intende affatto – nemmeno in Valle d'Aosta – rinunciare al proprio successo elettorale. Il dialogo con le forze autonomiste, d'altronde, è stato aperto sin dalla scorsa legislatura regionale sia sulla questione "referendum ospedale", sia sulle "riforme elettorali", senza peraltro rinunciare alla propria identità e dignità politica. E' bene, oggi mantenere lo stesso profilo, senza sconti o sbandamenti!
Quanto alla rappresentanza della Valle d'Aosta in Europa, va ribadito che essa non passa necessariamente attraverso il certificato di nascita o di residenza. Nella mia esperienza di consigliere regionale mi sono trovato più volte a operare a favore della Valle d'Aosta grazie alla disponibilità di parlamentari – non valdostani – del centrodestra. Due in particolare – ora candidati all'Europarlamento – li voglio ricordare e citare.
MAURO Mario, attuale vicepresidente del Parlamento Europeo, diede ampia disponibilità – su mia sollecitazione – ad occuparsi della nota questione dei buoni benzina (ben un anno prima della tardiva petizione raccolta in Valle); se oggi, seppur in via provvisoria, manteniamo ancora le agevolazioni sui carburanti è anche grazie al suo interessamento.
APREA Valentina, attuale deputato, quando fu sottosegretario all'Istruzione si adoperò – su mia richiesta – nel tentativo di modifica della quarta prova di maturità – quella di francese – in Valle.
Dario Frassy