Il parere di Arpa fornito nell’ottobre scorso al Comune di Aosta sbarca in consiglio comunale. L’Alpe, con una mozione poi ritirata, chiede conto all’Assessore all’Ambiente, Delio Donzel, dell’aumento costante delle immissioni di metalli pesanti in atmosfera rilevato dai documenti dell’Arpa.
La richiesta parte dal consigliere Alpe Gianpaolo Fedi: “Aosta vive l’anomalia della presenza della Cas, un’industria classificata come “insalubre di 1a categoria”, a poche centinaia di metri dal centro storico. Già negli scorsi consigli ci siamo soffermati sulle fumate diffuse non convogliate nei camini, quindi non filtrate. Fumate molto meno frequenti dopo l’estate, fattore che fa sospettare che le procedure per il rinnovo dell’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) abbiano consigliato maggior prudenza e che si sia forse cercato di abbassare la quantità di emissioni per ammorbidire le medie annuali con gli ultimi rilievi”. La preoccupazione, secondo il consigliere dell’Alpe, è che si minimizzino gli effetti delle polveri sottili e dei metalli pesanti emessi dall’acciaieria quando si dovrebbe puntare sulla trasparenza dei dati nei confronti dei cittadini e sul rapporto tra i limiti definiti da paesi come Germania (il cui limite di valori è circa un quarto di quello riscontrato in centro Aosta), Austria e Svizzera (valori addirittura 7 volte inferiori).
“L’impegno nello stare all’interno dei limiti e delle regole valorizzando al contempo la produttività della Cogne e senza inficiare sull’aspetto occupazionale – ribatte l’Assessore comunale all’Ambiente Delio Donzel – è garantito. Noi non sottovalutiamo certo il problema ma non bisogna fare neanche eccessivi allarmismi dal momento che la relazione stilata dall’USL non richiede provvedimenti e che i 69 superamenti dei limiti del 2011 si sono ridotti, a dodici giorni dalla fine del 2012, a 35. La risposta migliore alle fumate non filtrate dai camini è data dal cronoprogramma della Cas che anticipa le BAT (un sistema di abbattimento delle polveri) entro il 2014 e i tamponamenti al tetto per le emissioni non convogliate”.
La stoccata del consigliere di Alpe tocca però anche la cronaca recente, ovvero il fascicolo aperto due giorni fa dalla Procura e partita dalla lettura del documento con i dati Arpa: “Di cosa si preoccupa la Procura – si chiede Fedi – se non ci sono problemi per la salute umana, come affermano Regione, Cas e Arpa stessa?”
Anche qui Donzel interviene sicuro: “Non ci sono rischi, il verbale del tavolo Aia e la relazione dell’USL non hanno rilevato nessuna situazione di emergenza ambientale. Nel paragone con altre città industriali i valori delle emissioni di nichel e cromo su Aosta sono in linea con la media e all’interno dei limiti definiti per legge e mai più elevati”.