“Se per fare un’ecografia tiroidea tramite il servizio sanitario pubblico servono da 105 a 128 giorni, in intramoenia si può fare il giorno dopo la prenotazione”. La libera professione intramoenia è stata al centro di una interpellanza del gruppo Alpe.
Patrizia Morelli, ricordando alcune affermazioni del governatore della Toscana, Enrico Rossi che chiedeva l’abolizione della libera professione “perché fonte di diseguaglianza e corruzione” ha voluto sapere quali controlli siano messi in atto in Valle d’Aosta.
“Il volume complessivo dell’attività resa in regime di Lpi è molto limitato e non influisce nella realtà locale valdostana sull’equità e la diffusione del servizio pubblico offerto all’utenza, ma va piuttosto interpretato come un’ampliamento dell’offerta all’utenza e della possibilità di scelta dei cittadini” ha sottolineato Antonio Fosson.
Secondo i dati presentati dall’Assessore alla Sanità i dipendenti autorizzati all’esercizio dell’attività libero professionale intramoenia Lpi sono 186 in forma individuale e 24 in forma di equipe mentre il totale dei dirigenti medici e veterinari è di 372 unità. Nel corso del 2015 le visite in Lpi sono state 7939 contro le 207.044 erogate in regime istituzionale. Il tutto per un introito di 2 milioni e 788mila euro di cui 520mila euro sono stati trattenuti dall’Usl. Nei mesi scorsi l’attività di intramoenia dell’Usl si concentra nel poliambulatorio di via Guido Rey.
“Non è possibile che con l’intramoenia un’ecografia venga fatta il giorno dopo, ci vuole un corretto e equilibrato rapporto fra l’attività libero professionale e quella istituzionale” ha replicato Patrizia Morelli. “Il medico non può esercitare in libera professione intramoenia più di una percentuale fissa e non può vedere triplicato il suo stipendio con la libera professione”.
La consigliera di Alpe ha chiesto quindi controlli più stringenti.