Quirinale, il “grande elettore” Erik Lavevaz: “Stabilità e credibilità prioritari”

Alla vigilia della votazione abbiamo chiesto anche al Presidente della Regione, il "grande elettore" valdostano Erik Lavevaz di tratteggiare il profilo ideale del nuovo Capo dello Stato e le sue preferenze sui nomi finora circolati. 
Il presidente Erik Lavevaz.
Politica

A Montecitorio domani, lunedì 24 gennaio, ci sarà anche il presidente della Regione, Erik Lavevaz, l’unico “grande elettore” della Valle d’Aosta chiamato a votare il nuovo Capo dello Stato. Al momento non sembra esserci un accordo all’orizzonte fra i diversi schieramenti, facendo quindi ipotizzare tempi lunghi per conoscere il nome del successore di Sergio Mattarella. L’unica certezza delle ultime ore è il ritiro della candidatura di Silvio Berlusconi.
Alla vigilia della votazione abbiamo chiesto anche al Presidente della Regione Erik Lavevaz di tratteggiare il profilo ideale del nuovo Capo dello Stato e le sue preferenze sui nomi finora circolati.

Presidente, quali caratteristiche, a suo giudizio, deve avere il nuovo Capo dello Stato?
Credo che il Presidente della Repubblica debba avere la competenza e la credibilità necessarie a essere riconosciuto come garante delle nostre istituzioni democratiche. Serve quindi un profilo equilibrato e solido, che conosca profondamente le istituzioni e che sia capace di aiutare il dialogo tra le parti. Occorre anche la capacità di trasmettere credibilità per l’Italia anche sul piano internazionale: per questo penso che serva anche uno slancio europeista, perché il futuro dell’Italia è legato a quello del continente e dell’Unione europea.

Fra i nomi finora emersi chi sarebbe disponibile a votare e chi no?
Non ci sono candidature ufficiali, quindi non potremo che seguire l’evolversi della situazione. Draghi ha di certo tutte le carte in regola, così come la Ministra Cartabia che ha anche un rapporto speciale con la Valle d’Aosta.

I tempi sono maturi a suo giudizio per un presidente donna?
Sarò felice di votare una donna, se ce ne saranno le condizioni. Sono molte le donne con un’esperienza istituzionale e una competenza tali da poter ricoprire questa carica, e non credo che ci possa essere nessun tipo di preclusione in questa direzione.

Meglio un Mattarella bis o Draghi Presidente della Repubblica?
Mattarella potrebbe continuare a ricoprire in modo eccellente la carica di Presidente: mi sembra chiaro però che abbia indicato che preferirebbe terminare il suo mandato, e questo è un elemento che non si può non tenere in considerazione. Draghi ha di certo la caratura per essere Presidente, come ha dimostrato l’equilibrio con cui ha gestito questa delicatissima fase di governo: la sua partenza da Palazzo Chigi creerebbe però un problema per la stabilità dell’esecutivo, e di certo non sarebbe un bene avere una crisi politica in questo momento.

Un giudizio sul settennato del presidente uscente Mattarella
Mattarella è stato un Presidente capace di essere un punto di riferimento in momenti di grande difficoltà: i risultati elettorali incerti, le fibrillazioni politiche e poi la pandemia hanno fatto del suo settenato un periodo difficile da governare. Mattarella ha saputo con costanza trasmettere solidità alle istituzioni, facendo da garante e dimostrando quanto sia centrale il ruolo del Presidente della Repubblica. Credo che tutto il Paese possa essergli grato per il suo impegno.

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