Raddoppio del Traforo del Monte Bianco, il “No” del sindaco di Chamonix

"Proposta irricevibile e senza fondamento" scrive in una nota il primo cittadino Eric Fournier rispondendo alle dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente della Regione, Augusto Rollandin.
Politica

Il raddoppio del Traforo del Monte Bianco? "Una proposta irricevibile e senza fondamento". A scriverlo è il primo cittadino di Chamonix Eric Fournier rispondendo alle dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente della Regione, Augusto Rollandin. 

Durante l’Assemblea di Confindustria Rollandina aveva spiegato come il Traforo "necessita e necessiterà di interventi di manutenzione, che ne limiteranno temporaneamente l’utilizzo". In particolare il prossimo anno dovranno essere eseguiti dei lavori per rifare 500 metri di soletta. Lavori che per diversi mesi porteranno ad una serie di chiusure notturne o nei fine settimana. "Per evitare lunghe chiusure e la rottura di questo asse di transito europeo, vanno approfondite tutte le soluzioni possibili. Anche quelle di una seconda galleria, in grado separare in sicurezza i flussi di traffico e alternativa alla prima in caso di una sua chiusura" ha detto il Presidente della Regione. 

Tesi che non trova d’accordo Fournier. "Sostenere la mancanza di sicurezza del traforo significa disconoscere la gestione dell’infrastruttura, sotto il controllo dello Stato, che ne ha fatto un’opera di riferimento per le sue procedure di sicurezza a livello mondiale". Il primo cittadino spiega nella nota come le uniche nuove aperture in materia di attraversamento transalpino vanno considerate "solo per il trasporto ferroviario: l’impegno dei governi francese e italiano per il collegamento Lione-Torino è inequivocabile in questo senso".

Infine la contrarietà dei cugini francesi riguarda l’aspetto ambientale. "Le valli alpine non potrebbero sopportare l’aumento del traffico che un raddoppio del tunnel genererebbe. Le infrastrutture di trasporto del domani dovranno necessariamente conciliare economia, ambiente e qualità di vita dei territori".

 

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