Mentre durante la mattinata del 29 aprile, sabato scorso, si costituiva ufficialmente il Comitato promotore per Referendum consultivo contro la realizzazione del nuovo polo scolastico previsto ad Aosta, in località Tsambarlet, già nello stesso pomeriggio cominciavano ad arrivare le prime reazioni, soprattutto politiche.
Il primo ad esporsi, in questo senso, è stato il Sindaco di Aosta Fulvio Centoz, che affida a Facebook la sua disamina sulla questione, ma anche sul Comitato stesso che, oltre ad insegnanti, genitori e studenti, è composto anche dalle forze politiche di opposizione in consiglio comunale, ovvero Alpe, Lega Nord, MoVimento 5 Stelle, Altra Valle d'Aosta e Gruppo misto di minoranza.
Ai proponenti che intendono "consultare la popolazione circa la sciagurata e costosissima – circa 25 milioni di euro – scelta della precedente maggioranza regionale di cementificare parte del polo sportivo regionale di località Tsambarlet e di abbandonare l'edificio di Via Torino che ospitava il Liceo M. Adelaide" risponde per direttissima, nel pomeriggio stesso del 29 aprile, il Primo cittadino del Capoluogo: “Tra i proponenti – si chiede – vi sono le forze politiche di minoranza in Comune e, in particolare, vi figura l'Alpe che però, da circa un paio di mesi è anche nella nuova maggioranza di Governo regionale. E subito ci si potrebbe chiedere: ma se l'Alpe è contraria (come in effetti lo è sempre stata) alla costruzione di un polo scolastico nella zona di Tzamberlet e oggi ricopre importanti ruoli nel governo regionale perché non decide di sospendere quei lavori? Perché non trova le soluzioni più idonee per individuare un luogo ritenuto più appropriato per il polo scolastico?”.
Oppure, prosegue Centoz: “Se il nuovo polo scolastico che ospiterà scuole superiori, cioè istituzioni scolastiche di competenza regionale, non è ritenuto funzionale per il nuovo Assessore regionale all'istruzione (Chantal Certan, ndr) perché il governo regionale non interviene? Perché non decide, come è sua competenza fare, di ristrutturare l'attuale M. Adelaide? Quanto costerà, in termini di penale, interrompere l'iter di costruzione del nuovo polo scolastico?”.
Domande alle quali Centoz tenta di rispondere da sé: “Non sarà che nell'attuale maggioranza regionale non tutti sono d'accordo nel sospendere quei lavori e quindi, per non entrare subito in crisi, si preferisce delegare ad altri la decisione?”. A questo aggiunge anche qualche perplessità sulla forma stessa del quesito referendario: “Non si chiede ai cittadini se vogliono un nuovo polo scolastico in regione Tzamberlet, se preferiscono ristrutturare l'attuale scuola M. Adelaide, oppure ancora se preferirebbero dislocare l'istituzione scolastica altrove. No, perché un quesito così chiaro e diretto non sarebbe ammissibile visto che stiamo parlando di politiche scolastiche di competenza della Regione. Si svicola e si chiede ai cittadini se vogliono mantenere la destinazione urbanistica sportiva nell'area Tzamberlet perché questo, di fatto, impedirebbe di costruire il polo scolastico. E intervenire direttamente come Regione non sarebbe più semplice e coerente?”.
“A me sarebbe piaciuto di più – conclude il Sindaco – un incontro/confronto con il nuovo Governo regionale per discutere insieme sulle scelte strategiche della nostra città come avvenuto con il precedente e utilizzare questo importante strumento di partecipazione democratica per coinvolgere i cittadini sulle scelte future della nostra città. Intanto, oltre ad avviare l'iter referendario, occorrerà trovare tra le pieghe del bilancio circa 120 – 150 mila euro per la consultazione elettorale con il rischio che non si possa svolgere per la concomitanza delle imminenti elezioni politiche”.