Respinti dal Consiglio regionale i ricorsi contro Caveri, Lanièce e Zucchi

La discussione ha interessato gran parte della mattinata di lavori del Consiglio regionale, alternando gli interventi di maggioranza e opposizione. Il tema sul conflitto di interessi al centro del dibattito, con la richiesta di portarlo in commissione.
Politica
I ricorsi amministrativi contro l'elezione di Luciano Caveri e Albert Lanièce alla carica di Consigliere regionale e l'accertamento della sopravvenuta causa di incompatibilità del consigliere Alberto Zucchi hanno caratterizzato la discussione nella prima mattinata di seduta del consiglio regionale prima della pausa estiva. Una discussione che non ha aggiunto elementi di novità rispetto a quanto emerso fino nei giorni scorsi.

L'ineleggibilità del consigliere regionale Luciano Caveri sarebbe legata alla presidenza dell'Associazione Forte di Bard e del Consiglio di Amministrazione dell'Università della Valle d'Aosta, per Albert Lanièce, invece, alla presidenza della Fondazione Istituto musicale. I ricorsi presentati da Paolo Louvin, già segretario di Vda Vive, si appoggiano alla discussa legge regionale in materia, secondo la quale si prevede l'ineleggibilità di coloro che si trovano ai vertici di enti il cui ultimo bilancio sia stato superiore a 500.000 euro. Caveri e Lanièce, per il ricorrente, avrebbero dunque dovuto cessare gli incarichi in questione sei mesi prima del giorno delle elezioni regionali.

La discussione, che visto l’invito da parte del Presidente del Consiglio Albert Cerise ad un’alternanza degli interventi tra maggioranza e opposizione, è stata aperta dall’intervento di Giuseppe Cerise (Vda Vive-Rv) che ha invitato il Consiglio ad accogliere i ricorsi cui ha fatto seguito, per l’UV, Diego Empereur. Se per entrambi elementi nuovi rispetto alla convalida degli eletti non ce ne sono, diversa è la presa di posizione. “Le leggi vanno applicate e rispettate – ha evidenziato Cerise – sempre e comunque e non devono essere interpretate per gli amici". Per Empereur (capogruppo Uv), la mancanza di nuovi elementi non giustificherebbero “un voto del Consiglio contrario a quello della seduta del 1° luglio”. Il ricorso di Louvin è stato respinto con 24 voti contrari, quelli della maggioranza e Pdl), otto a favore (Vda Vive-Rv e Pd) e due astenuti, ovviamente Caveri e Lanièce.

E’ stata dunque la volta del ricorso nei confronti di Zucchi, presentato da Gianni Coda, brooker valdostano, per il quale l’ineleggibilità del consigliere sarebbe motivata dall’ l'incompatibilità dello stesso che svolge attività di brokeraggio e che gestisce il pacchetto assicurativo della CVA SpA, controllata da Finaosta, partecipata direttamente dalla Regione. Ad intervenire lo stesso Zucchi, che ha ripercorso il quadro della vicenda, la sua posizione e, senza mezzi termini, ha rispedito al mittente le accuse “Il ricorrente – ha detto Zucchi – ottiene lavori “sic et sempliciter” con un colpo di telefono. Io vinco appalti europei partecipando correttamente e con trasparenza alle gare. Lo stesso Coda è rappresentante di una società controllata da Finaosta oltre ad essere nel CdA della stessa Finaosta”. Il ricorso presentato dal Gianni Coda è stato respinto con 25 voti contrari (gruppi di maggioranza e Pdl) e otto astenuti (Pd, Vda Vive-Rv).

 
I cultori del conflitto d’interesse si possono sbizzarrire in questo caso – ha commentato Robert Louvin, intervenuto sulla questione – è necessario fare chiarezza e non è opportuno che chi siede in questa aula possa partecipare ad appalti di aziende controllate dalla Regione. Ci asteniamo di fronte ad una norma non chiara, ma va dato atto che il ricorrente in questo caso ha sollevato la coperta sul problema del conflitto di interessi. Gradiremo che la questione del conflitto di interessi possa essere discussa nelle Commissioni sin dal prossimo settembre. Il problema non è di poco conto”. "Più dignità nei rapporti – è stata infine evidenziata dal consigliere Massimo Lattanzi del PdL, che nel prendere le difese di Zucchi ha detto “il caso che stiamo dibattendo è sì un conflitto di interressi ma che è fuori da questa aula dove un cittadino ha presentato un ricorso contro un suo concorrente che vince onestamente gli appalti".

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