Rete Civica ai Parroci e Sindaci: “promuovete le comunità energetiche”

L’invito è contenuto in una lettera aperta inviata negli scorsi giorni a tutti i primi cittadini e ai responsabili di parrocchie della Valle. Nella regione, si legge, sono costituite al momento solo 5 Cer, ma tutte d’iniziativa privata.
Politica

“Per questo noi riteniamo che ogni Sindaco e ogni Parroco dovrebbe farsi parte attiva nella costituzione di Cer (Comunità di energia rinnovabile, ndr.)”. Lo si legge in una lettera aperta, sottoscritta da Massimiliano Kratter, dalla consigliera regionale Chiara Minelli e dal già assessore all’ambiente Elio Riccarand, diffusa dal movimento Rete Civica ed inviata a tutti i primi cittadini e ai responsabili di parrocchie della Valle, in cui li si invita a promuovere la diffusione del ricorso a fonti energetiche locali e rinnovabili.

I firmatari ricordano che “dall’inizio di aprile è stato aperto lo sportello del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per la presentazione delle richieste di contributo statale per le Cer”. Sono arrivate “centinaia di richieste”, ma “risulta che in Valle d’Aosta ci siano al momento solo 5 Cer costituite, tutte di iniziativa privata, nessuna di iniziativa pubblica (Regione e Comuni) o su impulso delle Parrocchie o della Diocesi”.

Nel resto d’Italia, invece, “i Comuni e le Parrocchie sono particolarmente attivi e presenti”. “Riteniamo che l’opportunità non vada sciupata neanche in Valle d’Aosta. Pensiamo che i Sindaci e i Parroci – si legge ancora – debbano essere in prima fila a proporre la formazione o la partecipazione di Cer sul loro territorio”. Si tratta infatti, secondo i sottoscrittori, di “una proposta che riguarda tutti gli enti e tutti i cittadini, tutti i titolari di un Pod, cioè di un punto di prelievo di elettricità dalla rete”.

Ricordato che la partecipazione alle Cer può avvenire come produttore (per chi ha un tetto, una copertura o comunque una superficie su cui si possano installare pannelli fotovoltaici), o come consumatore, la missiva ripercorre gli aspetti positivi del modello per entrambe le figure. “Le Cer abbinano quindi un concreto vantaggio economico ad un’azione che è per il bene comune, una partecipazione attiva utile a tutta la comunità: – è scritto nella lettera – è una pratica vera e concreta di ecologia integrale che soddisfa contemporaneamente obiettivi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica”.

Per questo, concludono Kratter, Minelli e Riccarand, “immaginiamo una Valle d’Aosta in cui la stragrande maggioranza degli abitanti partecipa ad una Cer e la nostra diventa in questo modo una eco-regione, che funziona solo con energia pulita (fotovoltaico e idroelettrico), senza più combustibili fossili e senza più emissioni inquinanti”.

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