Ribaltone, Rollandin: “E’ stato un golpe”. E sotto accusa finisce il Presidente del Consiglio

“Pur nell’incertezza interpretativa, e lo scrivono loro – sbotta Rollandin – si è voluto fare di tutto, in fretta, per insediarsi e per distruggere”.
Rollandin dopo l'elezione di Marquis
Politica

“Oggi siamo la minoranza di una minoranza, noi non abbiamo i numeri ma siamo in buona compagnia”. L’ormai ex presidente della Regione Augusto Rollandin convoca i giornalisti quando Pierluigi Marquis sta terminando nell’aula del consiglio regionale il suo discorso di insediamento.

Circondato dai consiglieri di Uv, Pd e Epav ma anche dai nuovi Paolo Contoz e Orfeo Cout  – “siamo troppi” dice un consigliere, “no è la saletta che è piccola” replica l’ex Presidente – Rollandin non esita a definire quanto accaduto oggi in Consiglio regionale un “golpe”.

“Pur nell’incertezza interpretativa, e lo scrivono loro – sbotta Rollandin – si è voluto fare di tutto, in fretta, per insediarsi e per distruggere”. E Mauro Baccega: “Il mio ex movimento diceva che a 18 non si poteva governare, ora però lo faranno in 16, visto che 2 decideranno di volta in volta come votare”

A finire nel mirino dell’ex maggioranza il Presidente del Consiglio regionale Andrea Rosset “a dimostrazione della terzietà del suo ruolo, il suo voto è stato determinante nella mozione di sfiducia”.

Ma Rosset sale sul banco degli imputati soprattutto per i due pareri legali arrivati “un quarto d’ora prima dell’inizio della seduta” che avvallavano la decisione di abbassare il quorum dell’assemblea. “Chi ha deliberato la richiesta di questi due pareri? Chi ha scelto questi due professionisti?” chiede Aurelio Marguerettaz “Non certo l’ufficio di presidenza a cui invece sarebbe spettato di deliberare” risponde il consigliere segretario David Follien.

“Rosset è il Presidente dell’Uvp e non un garante dell’assemblea” gli fa eco Ego Perron “Si è assunto la totale responsabilità di questa situazione anche sotto il profilo giuridico. Qualora i fatti ci daranno ragione chiederemo la responsabilità a chi ha contribuito a far nascere un aborto giuridico”. 

Aspettando l’esito dei vari ricorsi, che verranno ora promossi, Rollandin annuncia battaglia. “Se questa è la logica con cui vogliono lavorare, noi siamo pronti a combattere a tutti i livelli”. 

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