Per evitare di finire in una situazione di emergenza la Valle d’Aosta cerca di stringere i tempi per arrivare ad un nuovo modello gestionale. E’ passata ieri in III Commissione consiliare la delibera di giunta che individua nella concessione dei servizi con la costruzione di impianti di trattamento e selezione a freddo il modello gestionale. Il concessionario sarà individuato con una bando pubblico a rilevanza comunitaria in cui sarà posto a base di gara un progetto di fattibilità contenuto in una proposta di finanza di progetto, pervenuta nel mese di dicembre alla Regione e sui cui al momento vige il massimo riserbo. Nel frattempo fino alla fine del 2019 la gestione della discarica sarà data in proroga alla Valeco.
“Il problema è che abbiamo bisogno di fare una scelta urgente che anticipi il più possibile i tempi – sottolinea Assessore regionale all’Ambiente, Fabriscio Roscio – Ci troviamo di fronte ad una serie di problematiche: l’esaurimento della discarica e le difficoltà di reperimento di nuove volumetrie, la scadenza del contratto di gestione con Valeco e non ultima quella di evitare una gestione emergenziale con il conseguente commissariamento”.
La proposta di finanza di progetto contiene già il progetto di fattibilità predisposto in coerenza alla normativa regionale e al piano regionale di gestione dei rifiuti.
“Se tutto andrà bene il 1° gennaio del 2020 avremo un nuovo gestore” prosegue Roscio “In questa fase è importante l’impegno di tutti per diminuire il più possibile il conferimento in discarica, aumentare il recupero di materia passando attraverso le azioni previste dalle linee guida approvate recentemente dalla Giunta regionale per l’adozione dei piano di SubAto, la gestione della frazione organica, il riconoscimento dell’utenza e l’attivazione della tariffa puntuale”. Quest’ultime hanno ricevuto uno stop nelle scorse settimane dai sindaci.
“Siamo sorpresi di questa presa di posizione – spiega Roscio – “Siamo disponibili a illustrare la delibera al Celva ma queste azioni vanno portate avanti pena avere, in caso di export di rifiuti, scelta peraltro immorale dopo la battaglia fatta sull'incenerimento, costi di smaltimento per i cittadini due volte o più superiori a quelli attuali. Qualcuno quindi si prenderà delle responsabilità se non si va avanti in quella direzione”.