Riforma elettorale, Elio Riccarand respinge le accuse di ingerenza

Dopo aver ascoltato per oltre due ore il suo nome riecheggiare in aula, l'"eminenza grigia" di Rete Civica, Elio Riccarand ,arriva nella tribuna stampa dell'Assemblea regionale per spiegare il suo punto di vista sulla vicenda dello scambio di email con la presidente della I Commissione, Patrizia Morelli.
Politica

“Respingo totalmente le affermazioni formulate dalla Presidente Rini di ingerenza indebita sui lavori del consiglio”. Dopo aver ascoltato per oltre due ore il suo nome riecheggiare in aula, l'”eminenza grigia” (Nda definizione di Claudio Restano) di Rete Civica, Elio Riccarand arriva nella tribuna stampa dell’Assemblea regionale per spiegare il suo punto di vista sulla vicenda dello scambio di email con la presidente della I Commissione, Patrizia Morelli, reso pubblico.

“Ritengo che qualsiasi cittadino abbia il diritto e dovere di criticare alcune scelte – racconta – in questo caso si trattata di discutere del calendario dei lavori della commissione”. Il rappresentante di Rete Civica ricorda come la scadenza di fine novembre era stata sottoscritta dalla maggioranza nell’ambito degli accordi di luglio. “Avevamo chiesto di arrivare a fine novembre ad un parere, almeno di commissione. Nessuno contesta la legittimità dell’audizione, ma la data in cui è stata calendarizzata, che dimostrava la volontà di non rispettare i tempi concordati”.

Il botta e risposta via email fra Riccarand e Morelli è di qualche settimana fa. “La cosa è poi caduta lì perché arrivato l’intervento del Comité Fédéral Uv che ha intimato ai propri consiglieri di astenersi sulla bozza. Queste sì che sono pressioni forti“. Due riunioni di maggioranza, allargate a Rete Civica hanno poi definito il nuovo percorso della riforma elettorale. Ovvero il deposito della proposta della sottocommissione, sottoscritta, oltre che da Rete Civica, da tutti i rappresentanti dei gruppi di maggioranza e dal M5S. “Sulla carta i voti ci sono” scandisce Riccarand, ricordando come Rete Civica “non arretrerà di un millimetro” sui punti della riforma elettorale (elezione diretta del Presidente della Regione o dell’intera Giunta), inseriti nell’accordo del luglio scorso. “Noi il treno lo portiamo avanti perché bloccare tutto ora sarebbe irresponsabile. Se poi a febbraio e marzo non si arriverà ad approvare la riforma, questo comporterà delle gravi conseguenze.”.
Sull’autore della divulgazione delle email, anche i sospetti di Riccarand ricadono sulla maggioranza: “C’è qualcuno che evidentemente rema contro, ma noi stiamo ai fatti e anche questa persona ha firmato gli accordi di luglio”.

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