È ancora stallo, al Comune di Aosta, per il rimasto di giunta comunale tanto auspicato, soprattutto dalle parti dell'Union Valdôtaine e dell'Epav.
Brucia ancora, ai due movimenti, il ribaltone in Consiglio regionale di metà marzo che ha portato al governo di Pierluigi Marquis con la spinta, decisiva, del Segretario di Stella Alpina Carlo Marzi. Segretario Marzi che è anche assessore alle Finanze del Capoluogo, la cui poltrona è a rischio proprio per le spinte degli ex compagni di coalizione che ne chiedono la testa.
Il rimpasto, però, sembra ancora lontano tra i tentennamenti del Sindaco Fulvio Centoz, Pd, che mira invece a non destabilizzare l'amministrazione comunale temendo i rischi di solidità di una maggioranza a 18, invece che a 20. E a mancare ancora – l'ultimo incontro, questa mattina ha portato ad un ennesimo stallo – sono proprio le 18 firme in calce ad un documento programmatico chiesto dal Pd e dal Primo cittadino di Aosta per suggellare, e in un certo senso 'blindare' l'alleanza a tre. Centoz che, tre giorni fa, affidava nuovamente a Facebook il suo pensiero: “Capisco molto bene le richieste di chiarimento politico ma ancor più chiaramente sono garante della maggioranza e della stabilità. Se dunque ci saranno le condizioni si potranno valutare insieme nuovi percorsi altrimenti credo che sarebbe da irresponsabili destabilizzare il Comune”.
E se l'accordo appare ancora lontano, nonostante Uv ed Epav vogliano fare presto, si profilano all'orizzonte – con domani, martedì 9 maggio, data decisiva – due momenti che potrebbero dare una risposta in contemporanea alla confusione che regna negli equilibri comunali aostani: da un lato il Consiglio regionale, dall'altra l'esito del ricorso al Tar presentato dalla ex maggioranza regionale per dichiarare illegittimi gli atti della seduta consiliare di piazza Deffeyes del 10 marzo scorso, giorno in cui è salita al governo la Giunta Marquis.