Fino a qualche giorno fa non era possibile, secondo i vertici dell’Usl valdostana, quantificare i risparmi prodotti dalla riorganizzazione del Dipartimento emergenza urgenza. Questa mattina in Consiglio regionale si scopre, per voce dell’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson, che il progetto ha portato ad un risparmio di 991mila euro.
“Dall’unione dei due dipartimenti (Nda Pronto soccorso e rianimazione) si è risparmiato 20mila per il dipartimento e dall’altra si è ridotta la spesa per la Lpa” dice l’Assessore.
Dati che non convincono la minoranza che ricorda come la revisione la Lpa, le prestazioni aggiuntive, sia stata azzerata nel 2014. “Tolta questa i risparmi sono zero” sbotta Albert Chatrian di Alpe.
“C’è un problema economico quando si passa in pochi anni da 270 a 232 milioni di euro di finanziamento” ha ricordato Fosson “La riorganizzazione è necessaria anche per una ottimizzazione. Questa riorganizzazione è partita dal Pronto soccorso, questo documento tecnico che non aveva validazione politica e che doveva avere ancora diversi incontri tecnici aveva previsto già dal 2010 azioni che sono state già fatte. C’è stato sicuramente un problema di comunicazione”.
L’Assessore ha poi snocciolato i dati sui tempi di arrivo del mezzo sanitarizzato: le cifre fornite dal Ministero parlano per la Valle d’Aosta nel 2012 di 23 minuti, ma che sono effettivamente scesi a 21 minuti con la nuova organizzazione. Divisi per codice, per il rosso ad Aosta la media è di 7.12 minuti al mattino e 8.36 alla sera, a Châtillon 11 minuti, a Donnas 14.5 minuti al mattino e al pomeriggio 17. E in Pronto soccorso: per il codice giallo i tempi nazionali sono di 10/15 minuti, da noi nel 2015 sono di 11 minuti; per il codice verde 30/60 minuti nazionali a fronte dei nostri 36 minuti; i codici bianchi ad Aosta aspettano in media 58 minuti contro i 120 nelle altre regioni. “Dati sotto la media nazionale, il nostro sistema è di qualità” ha ribadito Fosson.
Numeri che non trovano nuovamente d’accordo il capogruppo di Alpe. “Il livello si è abbassato: nel 2015 per i codici gialli solo il 60% dei casi rientra nei dieci minuti, mentre nel 2014 era il 78% degli accessi; più di 500 persone sono uscite dagli standard”.
Infine Chatrian ricordando la rinuncia all’assunzione da parte di alcuni medici dell’emergenza risultati vincitori del concorso bandito dell’Usl ha scandito: "Qualcuno ha deciso di non accettare perché il dipartimento è una giungla per come è organizzato"