Alla fine Augusto Rollandin, tirato un po’ per la giacchetta sulla riforma della Costituzione, propende per il ‘forse‘. Invitato alla serata per il ‘Sì’ organizzata dal Partito Democratico locale alla BCCV aostana, con ospite Luciano Violante, il Presidente della giunta regionale si sbilancia verso il ‘sì’, ma non senza qualche indugio ma soprattutto senza lesinare qualche critica. Partendo, da buon ospite, dagli elementi positivi che a suo vedere la riforma del governo Renzi porta con sé: “La possibilità di avere il ‘Principio d’intesa’ – ha spiegato – ci dà la possibilità di lavorare anche sulle modifiche necessarie allo Statuto e di ragionare sul rapporto con il Senato su temi come la zona franca, mai utilizzato per l’impossibilità di agire su sistema fiscale. Stesso discorso si può fare su altri punti positivi che danno respiro all’operatività delle regioni, e ci auguriamo che ci sia un dibattito aperto”.
Qualche trappola – piccola malfidenza serpeggiante – pare però resistere: “Per noi – prosegue Rollandin – la Costituzione entrerà in vigore quando adotteremo i meccanismi della norma, ci vuole impegno per farlo in tempi stretti. Questa riforma è rappresenta uno sforzo apprezzabile, ma su altri punti bisogna capirne il limite: è importante che lo Stato acquisisca le competenze sulle infrastrutture, ma ad esempio il discorso ambientale a livello locale e non nazionale può essere visto in maniera più appropriata”. Chiusa sulla quale Rollandin insiste, sibillino: “La ‘Clausola di supremazia’ è una tagliola che può permettere alla Stato di incidere su materie sviluppate a livello regionale”.
‘Sì’ convinto, invece, dagli altri interlocutori. Dall’assessore regionale PD alle attività produttive Raimondo Donzel per il quale la riforma “Cerca di mettere ordine nel Paese, riaffermato i principî delle regioni a Statuto speciale. Una riforma di impostazione federale, che abolisce sistema delle province, con i territori che conteranno sempre di più. Non è riforma perfetta ma apre ad uno scenario federalista che in questi anni si era perduto”.
Per Fulvio Centoz, Sindaco ‘Dem’ di Aosta, invece: “L’aspetto più rilavante per la Valle d’Aosta è proprio il rapporto tra Stato e regioni: la riforma lo ridisegna da un lato accentrando, è vero, alcuni poteri, ma coinvolgendo con il nuovo Senato le regioni nelle modifiche e negli aggiustamenti delle normative nazionali”. ‘Senato delle regioni’ sul quale si concentra anche l’intervento della nuova Segretaria PD Irene Deval: “Questa Costituzione cambierà la rappresentatività della Valle in Senato: avremo 2 senatori su circa 100 e non più 1 su 315, una tutela delle minoranze lasciate così ad una sola camera che rappresenterà le istituzioni regionali, senza danni nel rapporto Stato/Regioni”.
Più articolato, invece, l’intervento dell’ex Presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante, sopite della serata: “Questa riforma non applica competenze in meno per gli Statuti speciali, fattore importante per la Valle d’Aosta. Ci dei sono difetti? Certamente, ma bisogna guardare se l’obiettivo è giusto, ed è giusto avere più stabilità di governo e rapidità di decisione. Ci saranno anche poteri per i cittadini che oggi non ci sono come il referendum propositivo e non più solo abrogativo. È importante oggi riprendere in mano il rapporto tra la società e la politica, con il Parlamento che sarà obbligato a prendere in esame le ‘leggi popolari’”.