Scambio di accuse tra Pd e Area democratica, è scontro a sinistra

Il Pd VdA, in una nota, si sfoga: "Ormai è inusuale confrontarsi nelle sedi opportune ma si preferisce l’attacco sui social". A stretto giro, dai lidi di Area democratica, arriva la replica: "Il dialogo con chi fa politiche di destra con l’etichetta del Pd è una provocazione che non prendiamo neppure in considerazione.
Partito democratico della Valle d'Aosta - PD
Politica

Lo scontro si consuma tutto a sinistra. Anche se non è una novità. Nel mirino c’è il Pd VdA, che in una nota di qualche giorno fa scriveva: “Apprendiamo dai social network da ex esponenti del Partito, oggi in Area Democratica – Gauche Autonomiste, accuse e illazioni nei nostri confronti. Ormai è inusuale confrontarsi nelle sedi opportune o attraverso riunioni, ma si preferisce l’attacco sui social. Facebook, Instagram, Twitter, ormai l’ossessione maggiore è il Pd”.

“In un Paese che sta cancellando diritti, smantellando la TV pubblica, rischiando di perdere i fondi del PNRR, ha tagliato i fondi alla sanità pubblica, vede la scomparsa del tema casa e sottolinea la volontà di togliere il reddito di cittadinanza, a sinistra del Partito democratico la preoccupazione più grande è attaccare il Partito Democratico”, prosegue lo strale.

I dem, però, provano a giocare la carta della conciliazione: “Continuiamo ad immaginare una politica di dialogo e di dibattito anziché di scontro strumentale. Le battaglie si fanno nelle istituzioni e non sui social.  Le recenti elezioni amministrative hanno dimostrato che le divisioni a sinistra non portano a nulla, se non alla vittoria delle destre e tutto ciò che ne consegue”.

“Il Pd VdA mai si è sottratto al confronto – chiude la nota –. La sinistra in cui crediamo è dialogante, fatta di confronti e non di accuse. È ora di lavorare, per chi lo vorrà, ad un futuro per la Valle d’Aosta senza preconcetti, senza rancori personali e con un unico scopo: lavorare per il bene di cittadine e cittadini”.

Un Pd “in preda al panico per aver tradito gli impegni elettorali”

A stretto giro, però, è proprio Area Democratica – Gauche Autonomiste a prendere carta e penna e a rispondere. E qui, la “carta della conciliazione” non viene giocata. Anzi.

“Un Pd valdostano in preda al panico per aver tradito gli impegni elettorali presi con Pcp su questioni chiave come Ospedale, Cime Bianche e contribuzioni alle forze politiche della sinistra, e ostaggio della svolta a destra della Giunta Testolin, orchestrata dai colonnelli autonomisti, non trova di meglio che prendersela con i post di critica che compaiono sui social network”, si legge nella replica.

“Chi governa dovrebbe pensare a risolvere i problemi delle liste d’attesa in Sanità e delle criticità che vivono i cittadini anziché prendersela con coloro, come gli esponenti di Area Democratica – Gauche Autonomiste, che cercano di dare voce a chi è stato abbandonato dalla corsa alle poltrone del Pd e dei due ‘federalisti’”, ovvero Bertin e Padovani.

Ed il dialogo sembra lontanissimo: “Avvicinandosi nuove elezioni il Pd si rende conto di essersi isolato nella torre d’avorio del Palazzo regionale e ora si fa campione del ‘dialogo’ a sinistra – aggiunge Area democratica –. Per dialogare in buona fede bisogna rispettate gli impegni presi. Innanzitutto, gli eletti in Consiglio regionale e Consiglio comunale inizino a versare il dovuto e si impegnino a garantire la sanità per tutti, a difendere l’ambiente dalle cementificazioni e tutelare i diritti dei cittadini”.

Non solo: “Il Pd è da oltre due anni co-autore dello smantellamento della Sanità pubblica, del totale abbandono delle persone e imprese più fragili, della mancanza di attenzione verso la scuola pubblica, degli investimenti impossibili su Cime Bianche e dell’ampliamento di un vecchio ospedale sopra un’area Megalitica, del disinteresse verso i diritti tenendo bloccata da oltre un anno la legge contro le discriminazioni e votando una giunta senza donne. La maggioranza progressista non c’è più da oltre due anni e il dialogo con chi fa politiche di destra con l’etichetta del Pd è una provocazione che non prendiamo neppure in considerazione. Da oltre un anno stiamo proficuamente lavorando con Adu, SI e il M5S al progetto di Valle d’Aosta Aperta su temi e valori comuni, presentando una proposta alternativa alla destra e agli autonomisti di destra”.

3 risposte

  1. Il pd è una accozzaglia di interessi e correnti totalmente irriformabile, chiunque ne diventi segretario, quando va al potere tradisce totalmente le promesse elettorali e fa politiche destrorse, vedi Renzi e job acts, oppure appoggia acriticamente governi di lacrime e sangue, vedi Monti e Draghi, che di sinistra non hanno proprio nulla, come del resto questo pd, che si dovrebbe chiamare pDc visto che ricorda molto quel partito, la Dc, che è morto ma rinato nel Pd. Quando va all’opposizione invece i suoi esponenti criticano le stesse poliche che facevano loro, ergo perdono ogni credibilità verso un elettorato che abbia un minimo di intelligenza e in formazione.

  2. Il Pd dovrebbe scomparire è nato male e finirà peggio, spero presto, una iattura per la sinistra e il progresso, una atout incredibile per le destre, Renzi docet.

    Scopiazzando il partito democratico statunitense ne ha preso le sembianze, , sempre più lontano dalla gente ma vicino alle lobbiesun partito elitario succube degli Usa e dei poteri forti, se morisse domani nessuno se ne accorgerebbe.

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