Sergio Mattarella eletto 13° Presidente della Repubblica, le reazioni politiche

Dalla politica valdostana arrivano gli auguri al rieletto Capo di Stato Sergio Mattarella. Tra la soddisfazione generalizzata, non sfugge però la forzatura di un secondo mandato "obbligato" dalle bizze di partiti e movimenti incapaci di dialogare e mediare. E che, a conti fatti, hanno deciso di non decidere.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Politica

Sergio Mattarella è il tredicesimo Presidente della Repubblica italiana succedendo, dopo quasi una settimana di “passione” a se stesso.

Dopo l’attestato di stima portato del Presidente della Regione Erik Lavevaz, manifestato a Mattarella direttamente prima del voto, assieme agli altri delegati regionali, il mondo della politica locale augura buon lavoro al neo Capo di Stato.

Ringraziamenti generalizzati che non possono però nascondere un vulnus. Quello di una politica che da tempo ha rinunciato al dialogo – e non è forse questa, la politica? -, e che si è trovata ad eleggere al Colle un Presidente che, da tempo, si era chiamato fuori dai giochi. Un politica che, in chiaro, ha deciso di non decidere, abdicando al suo ruolo a reti unificate. O peggio ancora, che ha scaricato sulle spalle dell’ex e ora neo inquilino del Quirinale la sua inadeguatezza e l’onere di decisioni che la politica rappresentativa stessa non è stata in grado di prendere.

Gli auguri del Consiglio Valle: “Uomo di grande esperienza ed equilibrio”

Consiglio regionale

In una nota, il Presidente Alberto Bertin, a nome suo personale, dell’Ufficio di Presidenza e del Consiglio Valle, esprime gli auguri di buon lavoro a Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica per la seconda volta.

“l Parlamento e i grandi elettori – dice il Presidente Bertin – hanno scelto di confermare il Presidente Mattarella, uomo di grande esperienza ed equilibrio, come dimostrato in molte occasioni, in grado di garantire il superamento di questo momento molto difficile per l’Italia. Sergio Mattarella saprà essere l’interprete di una Presidenza attenta al pluralismo istituzionale e politico, con lo sguardo costantemente rivolto all’Europa”.

Lanièce: “Un finale dal gusto dolce e amaro”

Il senatore Lanièce ed il Presidente Mattarella
Il senatore Lanièce ed il Presidente della Repubblica Mattarella

Da Roma, il senatore Uv Albert Lanièce, ad urne ormai chiuse, parla di “Un finale dal gusto dolce e amaro”. Dolce perché “l’uomo che ricoprirà nuovamente questo incarico, Mattarella, è ad oggi persona che ha dimostrato il suo grande valore politico, umano ed istituzionale. Un profilo che ha saputo affrontare un settenato, caratterizzato da una forte crisi economica e da una pandemia, con grande dignità e sensibilità. Un uomo che ha sempre dimostrato particolare attenzione alle esigenze delle autonomie speciali e alle minoranze linguistiche”.

Ma anche amaro: “In un momento così delicato in cui la politica è al minimo storico in termini di credibilità, la scena in questi giorni è stata letteralmente ‘dominata’ dai leader politici e non dai partiti” spiega il senatore. Un fallimento della politica “urlata e progettata su slogan che nulla ha a che fare con lo strumento principe per creare progetti costruttivi: il dialogo”.

Tripodi: “Mattarella garantirà stabilità, ma la sua rielezione è una forzatura”

Elisa Tripodi

Sempre dalla Capitale la deputata Elisa Tripodi, in una nota, esprime a Mattarella il suo ringraziamento “per la sua serietà e per aver guidato l’Italia in uno dei momenti più difficili nella storia della Repubblica”. Anche qui con un appunto: “Parliamoci chiaramente però: la sua rielezione è sicuramente una forzatura, sottolineata da lui stesso più volte, della quale bisogna tutti prenderne coscienza e consapevolezza. Così come bisogna dire chiaramente che, nonostante le giornate e le serate di incontri e interlocuzioni, i vari leader politici non sono stati in grado di trovare una intesa di unità su un nome di alto profilo”.

“Ancora una volta – aggiunge la deputata pentastellata – è il Presidente Mattarella a sbrogliare lo stallo nel quale era fermo il Paese accettando l’invito del Parlamento e dei delegati regionali ad una seconda rielezione (e non dei vari segretari e leader politici come avvenne per Napolitano). Non è il momento delle rivincite politiche, non ci sono vittorie da intestarsi, perché questa è davvero una forzatura costituzionale che andava evitata e che testimonia, per l’ennesima volta, una preoccupante crisi politica e delle leadership dei partiti”.

Per Tripodi, infatti, “andava trovata una sintesi che esprimesse una figura trasversale e di stabilità ma è ovvio, come già detto più volte, che con una maggioranza così ampia e così diversa diventa tutto molto più complicato. Il Presidente Mattarella è la figura migliore che in questo contesto, con tutti i veti e contro-veti, con tutti i nomi improponibili fatti, garantirà unità e stabilità all’Italia”.

Pour l’Autonomie: “Mattarella ha sempre riservato una particolare attenzione alle esigenze della nostra Regione”

Pour l’Autonomie – Aldo Di Marco

Anche il Comitato Direttivo di Pour l’Autonomie, attraverso un comunicato, “augura un rinnovato buon lavoro al Presidente Mattarella, che nel suo precedente mandato ha saputo impegnarsi con serietà e dedizione in qualità di garante delle Istituzioni e ha sempre riservato una particolare attenzione alle esigenze della nostra Regione a Statuto Speciale”.

Una risposta

  1. considerato che il pil italiano galoppa …il turismo è ai massimi storici …c’è unione sociale..è corretto che abbiano rieletto questo garante della costituzione che aveva detto di non essere piu disponibile e che si sarebbe congedato….ma si sa questi politici sono troppo troppo responsabili…..GRAZIE DI CUORE

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