“Cosa è intervenuto nel frattempo? Chi o che cosa hanno fatto cambiare di avviso il Sindaco e la sua Giunta?” Sono questi gli interrogativi aperti che arrivano dal gruppo di Alpe in Comune ad Aosta sulla decisione del Comune di Aosta di proseguire il rapporto con Vivenda sulla mense scolastiche.
Esprimendo "sconcerto per il repentino cambio di rotta dell’amministrazione comunale" il gruppo sottolinea come tale "scelta non vada nella direzione di rispetto e tutela della legalità".
Il Galletto definisce, inoltre, "l’atteggiamento della maggioranza pare quantomeno ondivago: la risoluzione del contratto era avvenuta solo il 3 luglio scorso dopo che, il 24 giugno, il Prefetto di Roma aveva comunicato il coinvolgimento delle due società nella più grossa inchiesta per mafia che ha scosso l’amministrazione capitolina. Bene aveva fatto l’amministrazione comunale a prendere immediatamente le distanze da chi è sospettato di connivenze mafiose. Ora però non si capisce perché, a distanza di così pochi giorni, ci sia stato un dietrofront".
Non convincono poi il gruppo le motivazioni fornite dall’Assessore Paron relative alla salvaguardia dei livelli occupazionali. "L’eventuale subentro temporaneo della ditta prima esclusa nella gara d’appalto avrebbe garantito comunque i lavoratori coinvolti, che sarebbero stati da essa riassorbiti, tanto più che, grazie al periodo di vacanza scolastica, l’Amministrazione avrebbe avuto tutto il tempo per perfezione tale passaggio" ricorda nella nota Alpe. " Consideriamo questa decisione un arretramento nella promozione della legalità e della trasparenza che dovrebbe ispirare ogni atto dell’Amministrazione comunale e ci chiediamo: i bambini, gli allievi delle scuole e le nuove generazioni non meritano forse che si applichi nei loro confronti il principio di cautela e che venga sempre proposto loro, con i fatti e non solo a parole, che legalità e trasparenza sono alla base degli atti della pubblica amministrazione?".