Il proverbiale “sasso nello stagno” era già stato lanciato a metà marzo. Oggi, la necessità si fa ancora più pressante, ed è sempre Bruno Giordano, ex Sindaco di Aosta e ora consigliere in quota Lega a scandire in aula l’esigenza di sedersi al tavolo con la Regione, guardarsi negli occhi e ridiscutere la legge Aosta Capitale, che finanziava per 3 milioni l’anno per 10 anni – 1,5 per le opere da realizzare e 1,5 sulla parte corrente – le casse del Capoluogo.
Giordano, dopo un excursus storico, lo dice chiaro e tondo: “I cittadini del Comune di Aosta, quasi un terzo dell’intera comunità valdostana, contribuiscono per oltre il 33% del gettito Irpef che viene ripartito sui 74 comuni e sulle 8 Unités e del quale viene restituito il 17,92%. Dobbiamo riportare il discorso al centro della nostra attenzione, al di là di chi amministra la città: come far riconoscere la peculiarità del ruolo che Aosta ha nel contesto della regione”.
Anche perché “Questa è la mamma di tutte le questioni – aggiunge –, altrimenti avremo Dup e Bilanci di previsione che dovranno fare continuamente il conto con tagli, decurtazioni o aumenti di pressione fiscale a carico dei cittadini quando la Regione, con un atto di riconoscenza di questa peculiarità, potrebbe ovviare”.
Qualcosa si muove
In risposta, il Sindaco Gianni Nuti – che concorda con Giordano – risponde che sì, qualcosa si muove tra piazza Chanoux e piazza Deffeyes.
“Una quindicina di giorni fa abbiamo inviato una lettera al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore Marzi per chiedere l’avvio di una interlocuzione che porti all’obiettivo descritto nell’ordine del giorno. Un atto che ci vede favorevoli, ed il 12 novembre ci incontreremo con loro. Nella stesura del Bilancio previsionale 2022/24 la difficoltà a quadrare il Bilancio ci ha indotti a rilanciare questo tema vitale. Non abbiamo intenzione di proseguire un percorso di incremento del prelievo fiscale ai cittadini. Ci pare oggi decisamente controproducente”.
Nuti aggiunge, presentando qualche emendamento di forma: “Se le spese in conto capitale non hanno gambe si parlerà sempre di progetti e mai di opere. Il confronto è partito e questo ordine del giorno rafforza questa direzione. Fa piacere capire che potrebbe esserci le condizioni favorevoli per trovare un consenso trasversale. Sarebbe un atto di democrazia apprezzabile”.
Unanimità che si concretizza in aula, con un voto corale favorevole di tutti i 27 consiglieri.
Giordano, di suo, chiede però certezze: “Dev’esserci però un tavolo ufficializzato, sapendo i nomi dei componenti. Da un lato per far loro i complimenti o meno, in caso contrario. Sono l’ultimo a voler ‘attentare’ agli altri enti locali valdostani, ma dobbiamo rivendicare una battaglia di principio che deve riconoscere il ruolo della città come Capitale dell’Autonomia”.