Buone notizie per le società in house. Di ritorno ieri da Roma il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, aveva annunciato l’apertura di “spiragli” alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale, che di fatto sanzionava l’atteggiamento del Governo proprio sulle società partecipate.
Ieri intanto dai relatori della spending review è arrivato il via libera della Commissione Bilancio del Senato per la riscrittura sulle norme sulle società in house. Le modifiche prevedono che queste società non siano chiuse automaticamente ma che ci sia una selezione.
La soppressione innanzitutto non interesserà le società che svolgono servizi di interesse generale: è il caso di quelli informatici, quindi Inva dovrebbe essere salva. A confermarlo è stato stamattina anche il Presidente della Regione, Rollandin che invece ha parlato "di partita anche aperta" per l’altra in house, a rischio soppressione: la Società di servizi. Sulla Salva precari in realtà il percorso era già segnato.
Le nuove norme però danno la possibilità alle amministrazioni pubbliche di predisporre entro i prossimi tre mesi piani di ristrutturazione delle società controllate. Sulla riduzione dei cda, Rollandin ha ricordato come il decreto preveda la riduzione a 3 membri per quelle controllate mentre per quelle a totale partecipazione pubblica a 5, dal primo rinnovo dall’entrata in vigore del decreto legge.
“Noi abbiamo già provveduto – ha spiegato il Presidente – dalla finanziaria 2008 a ridurre a 5 componenti i consigli di amministrazione delle in house.”