Quattro studenti israeliani, quattro studenti palestinesi. A vederli, non si capisce quali stiano da una “parte” e quali dall’altra. Sono in visita, fino a sabato, in Valle d’Aosta, per il progetto “Fiori di pace”, e ieri pomeriggio hanno incontrato, per quasi un’ora e mezza, il Consiglio comunale di Aosta. “Vivere a contatto con i miei amici israeliani – ha spiegato una ragazza palestinese – mi ha fatto capire che anche loro soffrono, come e quanto noi, per la situazione di eterno conflitto tra i nostri due popoli”.
“Per arrivare a una vita di pace – ha detto uno studente israeliano – c‘è bisogno di cambiare e dialogare”. Ettore Viérin, presidente del Consiglio comunale, ha accolto i ragazzi, accompagnati da quattro studenti valdostani dell’Istituto regina Maria Adelaide e del Liceo classico e artistico, dal mediatore e psicoterapeuta Mustafa Qossoqsi e dagli insegnanti: “Non vorremmo più vedere bandiere bruciate – ha detto Viérin -, corpi insanguinati, bambini in lacrime, ma sapere che nei nostri cuori c’è una luce che può illuminare il vostro futuro e quello dei vostri figli in un contesto di pace e rispetto”.
Il sindaco Bruno Giordano e l’assessore alle Politiche giovanili Andrea Paron hanno consegnato a due studentesse, una israeliana, una palestinese, due coppe dell’amicizia come “segno di vicinanza dei valdostani al vostro dolore”. Domani sera alle 21, nel salone del Csv, i ragazzi racconteranno la loro esperienza di dialogo. Giancarlo Rosso, coordinatore dell’iniziativa, presenterà il progetto; Qossoqsi farà un intervento sul tema “Dal conflitto al dialogo”.