Torna d’attualità la morte di Corrado Gex. Una fatalità tragica o un complotto?

Dopo quasi 43 anni dalla scomparsa del parlamentare valdostano, si torna a discutere sull’incidente aereo. Ed è su questo che, nella rubrica “Pro&contro”, interpelliamo i nostri commentatori: Joseph Rivolin e Carlo Curtaz.
Politica

Carlo Curtaz
La tragica morte di Corrado Gex, giovane e brillante deputato valdostano, e  dei passeggeri del piccolo aereo che egli stesso pilotava destò grande  sgomento nella Valle d'Aosta della metà degli anni '60. Secondo la versione  ufficiale dell'epoca, l'aereo di Gex, partito dalla Liguria e diretto in  Valle, precipitò a causa di un fatale incidente. Oggi tale versione viene  messa in discussione e si affaccia l'ipotesi del complotto: Gex non sarebbe  perito per una serie di tragiche coincidenze (maltempo, guasto tecnico,  ecc.), ma venne deliberatamente ucciso (sabotaggio dei velivolo?  avvelenamento? cos'altro?). Se così fosse, l'autorevole esponente unionista venne eliminato da chi? E  soprattutto perché? Credo sia giusto fare ogni sforzo alla ricerca della verità e, dunque, bene  ha fatto l'on. Roberto Nicco a sollecitare, anche in sede parlamentare, ogni  iniziativa utile ad approfondire la vicenda.
Ciò premesso, ritengo che la morte di Gex non costituisca un caso di  attualità in senso proprio, quanto piuttosto un fatto grave e rilevante  della vita politica valdostana da consegnare, dopo 43 anni, al giudizio  della storia. Una volta ottenuta la massima chiarezza possibile!

Joseph Rivolin
Stando a una recente pubblicazione, Corrado Gex sarebbe stato vittima di una congiura dei servizi segreti sovietici, ordita da un’attempata sciattona soprannominata “la zarina”. Sono un lettore di “gialli”, ma alle spy-stories preferisco le trame classiche, tipo Agatha Christie. Se Miss Marple si fosse trovata a indagare sul caso della morte sospetta di quel certo deputato nazionalista gallese di Cardiff, appoggiato dai laburisti, sapendo che lo stesso si preparava ad accettare un incarico nel governo conservatore inglese, e a provocare pertanto un certo sconquasso nella politica locale, si sarebbe senz’altro chiesta se la sua morte avesse qualcosa a che fare con il rischio che venissero compromessi gli interessi di chi, in una Cardiff governata dai laburisti, stava sfruttando il momento di boom edilizio ed urbanistico cui, fatalmente, erano legate lucrose speculazioni immobiliari.
Peccato che Miss Marple non sia mai esistita: se no, oltre che di questo caso, si sarebbe potuta occupare anche della vicenda di quei due candidati al Parlamento di Westminster, che perdettero la vita durante la campagna elettorale, in un incidente lungo la strada di Bury Saint-Anselm, in un contesto politico, per certi versi, non molto diverso.

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