Tra 90 giorni si conoscerà l’ultimatum per lo switch off in Valle

Il passaggio definitivo della Valle d'Aosta alla nuova tecnologia è previsto entro il primo semestre del 2009. La Sardegna rimane capofila, a seguire tutte le altre regioni. Oggi incontro a Roma tra Rolladin e il sottosegretario Paolo Romani.
Politica
Sarà decisa entro 90 giorni la data dello switch off della Regione, in linea con il piano che prevede il passaggio della Valle d’Aosta alla nuova tecnologia entro il primo semestre del 2009. E’ quanto emerso dall’incontro avvenuto questa mattina a Roma tra il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, e il Presidente della Regione autonoma della Valle d’Aosta, Augusto Rollandin. Alla riunione che riavvia tutte le procedure del piano nazionale di digitalizzazione erano presenti tutti i broadcast. “Particolare attenzione – si legge in una nota – è stata dedicata alla conformazione orografica della Regione e alla situazione delle valli laterali ed al loro progressivo coinvolgimento in modo da assicurare che nessuno verrà escluso nel passaggio".
In Valle d’Aosta attualmente il 37,1% continua ad utilizzare il tradizionale sistema analogico mentre ad aver scelto di passare al digitale sono stati, il 62,9% (piattaforma digitale, sat+dt)  e il 20,3% (piattaforma dt).

Nei giorni scorsi il Sottosegretario Romani ha presentato le misure che consentiranno all’Italia di recuperare terreno nelle connessioni veloci alla rete e nella nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva, dopo la notevole battuta d’arresto degli ultimi anni. Il decreto firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola prevede un calendario, secondo il quale entro il 2010 il 70% degli italiani dovrebbe accedere alla Tv con il nuovo segnale digitale.

Il Governo ha, inoltre, disposto che per i cittadini che non hanno le possibilità economiche per acquistare un decoder, vi sarà l’erogazione di un contributo, purché il reddito familiare sia inferiore ai 15 mila euro. In parte anche a questo scopo verranno utilizzati i 100 milioni annui del fondo digitale che secondo la previsione del sottosegretario, potrebbero essere di meno nel 2012, quando la diffusione dei decoder e degli apparecchi integrati dovrebbe essere già estesa a molte regioni.

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