Tra le “berlusconate” valdostane per Di Pietro c’è il reincarico di Lanièce

24 Settembre 2009
Spero che i cittadini rimandino al mittente la berlusconata alle prossime elezioni". A parlare è l’on. Antonio di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori, dal Caffè Nazionale di Aosta, e il riferimento è diretto al fresco reincarico di Albert Lanièce ad Assessore regionale alla Sanità, salute e politiche sociali della Valle d'Aosta. "La vicenda dell'assessore alla Sanità, Albert Laniece, è una berlusconata – ha infatti commentato Di Pietro – Il premier per superare lo scoglio giudiziario aggira e interpreta le leggi a suo uso e consumo. La vicenda dell'assessore va in questa direzione”. Il presidente dell’Italia dei Valori è stato protagonista della mattinata di piazza Chanoux per presentare la campagna di adesione al partito e il radicamento del partito stesso sul territorio a livello regionale e nazionale. Il tutto in previsione del congresso nazionale che si terrà a Roma il 6-7 febbraio 2010.
 
Nel lungo panorama politico disegnato senza mezzi termini da Di Pietro non poteva mancare una stoccata alla questione Lanièce, al centro del dibattito politico locale di questi giorni. Ma dal locale si passa al nazionale e qui l’onorevole non ha risparmiato nessuno: Rai, Mosca, Scudo fiscale, crisi economica, Afghanistan e, ovviamente, il premier Silvio Berlusconi.
Sulla presenza Italiana in Afghanistan il leader dell’Italia dei Valori ha chiesto al Parlamento di mettere all'ordine del giorno la mozione proposta dall'Idv. La richiesta è quella di "discutere il ritiro dei nostri soldati in Afghanistan che sono lì a morire senza una chiara indicazione su a che cosa possiamo servire". E la cruda realtà dello scenario politico di questi territori Di Pietro l'ha descritto così: “è una guerra guerreggiata in cui ci sono due parti contendenti, dove il più buono ha la rogna, se è vero come è vero che il presidente Karzai è stato eletto truccando le carte e falsificando il voto".
Sullo scudo fiscale i toni non sono stati da meno: “Lo scudo fiscale è un'altra norma liberticida e criminale che favorisce gli evasori fiscali e che ancora una volta applica il principio di non eguaglianza di fronte alla legge". Aggiungendo poi che lo scudo fiscale "che si estende al falso in bilancio e ai reati tributari, istiga il cittadino a delinquere".
Uno degli ospiti più accalorati negli interventi della trasmissione Rai “Porta a Porta” condotta da Bruno Vespa non poteva esimersi da riflessioni sul servizio pubblico e sulle dinamiche interne di nomina, replicando così anche alle dichiarazioni del direttore generale della Rai rese ieri, mercoledì 23 settembre, in Commissione di vigilanza. “Persone come Masi e Minzolini e come tante altre che sono state scelte direttamente da chi dovrebbe essere sottoposto al controllo dell'informazione pubblica – ha detto DI Pietro – nuocciono al servizio pubblico, e mi riferisco a Palazzo Grazioli dove essi sono stati scelti".
E Di Pietro lancia l’allarme, infine, su un Autunno nero per l’occupazione a causa della crisi economica che potrebbe sfociare in tensione sociale “senza escludere anche momenti di violenza sociale, se non controllati per tempo". "La politica del gossip – ha aggiunto Di Pietro – è una strumentalizzazione per tenere lontana l'opinione pubblica dai veri problemi del paese". Non è mancato il riferimento poi alla "mancanza di indipendenza di taluni giornalisti e di talune testate che fanno più da agit prop e da cassa di risonanza di interessi di specifici settori e non della pubblica opinione".
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