Tregua tra Regione e Comuni sul denaro per i servizi ai bambini e anziani

Dallo Stato 500 mila euro per le attività commerciali di montagna. La Regione ha invece accolto la maggior parte delle osservazioni fatte il mese scorso, quando l'Assemblea dei sindaci aveva detto “no” ad una delibera regionale sui servizi all'infanzia.
Da sinistra, Pierluigi Marquis e Franco Manes
Politica

Mancavano soprattutto certezze sulle risorse a disposizione dei Comuni per finanziare gli asili e le microcomunità, tanto che il mese scorso l'Assemblea dei sindaci del Celva aveva votato parere negativo alla proposta di delibera regionale sul piano di azione annuale per la promozione e il sostegno del sistema dei servizi per la prima infanzia. La settimana scorsa però, in entrambi gli ambiti, da piazza Deffeyes sono arrivate rassicurazioni.

“C'è stata un'altra audizione in Quinta commissione regionale a cui ha partecipato il nostro presidente Franco Manes – ha raccontato questo pomeriggio il sindaco di Quart e referente sulla questione Jean Barocco – e sono state accolte quasi tutte le nostre osservazioni fatte riguardo ai servizi dell'infanzia”.

Il punto centrale riguardava il denaro a disposizione, su cui molti sindaci avevano espresso preoccupazioni: mancava parte di quello promesso per il 2016 e l'intera somma, circa 22 milioni di euro, di quanto messo da parte dagli avanzi di amministrazione dei Comuni per quest'anno: “La Regione ha assicurato di reperire le risorse e ha accolto la richiesta di introdurre il costo unitario ottimale per ogni singolo bambino, indipendentemente dal fatto che frequenti part time o full time”.

L'obiettivo dei sindaci era quello di veder riconoscere come posto occupato – e quindi di ricevere dalla Regione i 900 euro di finanziamento a bambino necessari – non solo i tempi pieni, ma anche i part time: “Anche perché spesso con i part time non si riesce a coprire un posto pieno – aveva spiegato un mese fa il sindaco di Introd Vittorio Anglesio – ma i costi ci sono lo stesso”.

Riguardo alle microcomunità e ai servizi agli anziani, Barocco ha fatto sapere che “qualcosa si è mosso, sono stati deliberati 19 milioni di euro ed è stato disposto un acconto immediato di oltre 6 milioni di euro per ovviare ai problemi di liquidità dei Comuni”. Molti sindaci si erano infatti lamentati di aver quasi esaurito le fideiussioni bancarie con le quali coprivano i servizi.

“Il dirigente ci ha detto che queste risorse saranno sufficienti a coprire tutti i costi – ha concluso infine Barocco – noi ne prendiamo atto, anche se restano dei dubbi”. Nell'esprimere il parere positivo alla proposta di delibera di Giunta regionale su importi e modalità del servizio anziani, l'Assemblea ha sottolineato “la necessità di evitare il più possibile di lasciare posti liberi nelle microcomunità” e ha chiesto il rimborso sul posto letto “anche nei giorni in cui l'utente non lo occupa perché si assenta per fare terapie”.

500 mila euro per incentivare i servizi commerciali

Il presidente della Giunta regionale Pierluigi Marquis ha visitato l'assemblea del Celva per informarla dello stanziamento, da parte dello Stato, del Fondo integrativo dei Comuni montani di 19 milioni di euro, di cui 500 mila sono a disposizione della Valle d'Aosta.

“Lo scopo è quello di incentivare gli esercizi commerciali, sviluppare servizi di consegna su ordinazione delle merci a domicilio e i servizi di trasporto per la popolazione residente nelle frazioni – spiega Marquis – l'ammontare sarà diviso in 200 mila euro per il finanziamento di otto progetti di durata annuale, presentati da parte di singoli Comuni e 300 mila euro destinati a tre progetti pluriennali, presentati da aggregazioni di almeno tre”.

“In conferenza Stato-Regioni è stato chiesto di allargare il raggio di azione per questi finanziamenti – racconta Marquis – ma la finalità è proprio quella di fare azioni contro lo spopolamento commerciale della montagna, premiando nella scelta dei progetti presentati le realtà con meno attività commerciali”. Il bando è partito lo scorso 5 giugno.

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