Un mese di tempo. E’ quanto avranno a disposizione RFI e Trenitalia da una parte e la Regione Valle d’Aosta e quella del Piemonte dall’altra per definire soluzioni alternative al passaggio dei treni diesel nella Stazione di Porta Susa. Non saranno certo molte le alternative sul tavolo. Dal 12 dicembre RFI, infatti, metterà in atto il divieto di circolazione ai treni a trazione diesel nella stazione sotterranea di Porta Susa.
La scelta che, spiegano da Rfi essere restrittiva e risolutiva, comporterà per i treni provenienti dalla Valle d’Aosta un cambio della locomotrice diesel con una elettrica. Gli incontri delle prossime settimane dovranno stabilire se questo cambio avverrà a Chivasso oppure a Ivrea.
Le analisi effettuate dall’Arpa e dal Cto di Torino nel settembre scorso, a quanto riferisce RFI, non avrebbero rilevato un peggioramento dell’aria nella stazione sotterranea di Porta Susa, come invece trapela dagli uffici di Guariniello. Tuttavia i controlli “continuano a rilevare residui derivanti dalla combustione dei treni diesel”. Da qui la decisione di RFI di vietare non solo la fermata, ma anche il passaggio dei treni diesel. Nella stazione del capoluogo torinese ne transitano e si fermano dai 40 ai 50 al giorno, molti dei quali provenienti proprio dalla nostra Regione (i Minuetto e i vecchi D445).
Le prossime settimane serviranno agli uffici di RFI e Trenitalia per riorganizzare il traffico e verificare le diverse ipotesi in base all’analisi del traffico passeggeri.
Sulla vicenda è intervenuto oggi nel frattempo l’Assessore regionale ai Trasporti Aurelio Marguerettaz che ha ipotizzato l’apertura di un contenzioso sulla vicenda in quanto “Trenitalia già nel 2008 aveva garantito la compatibilità dei treni Diesel con la stazione sotterranea di Porta Susa”.