La sfida alle Europee è lanciata. Una sfida nella sfida, in realtà, per la lista “L’altra Europa con Tsipras” che debutta in Valle d’Aosta – prima fra tutte – e che dovrà raccogliere almeno tremila firme per approdare alla competizione elettorale di fine maggio.
Sarà il 28enne Andrea Padovani, studente universitario, a correre per le Europee nella lista del leader politico greco Alexis Tsipras, candidato per il Partito della Sinistra Europea.
Un’atra Europa, nei piani della lista di Tsipras, ma non antieuropeista: “Un’altra Europa non è solo possibile ma necessaria – ha spiegato Padovani questa sera, nella sala della Biblioteca di Viale Europa – ed un’Europa di sinistra per un lista dietro la quale c’è una grossa parte della società civile e che vuole ricompattare tutto ciò che sta a sinistra del PD”.
L’obiettivo, manifesto, è quello di scardinare la politica fiscale comunitaria dell’austerità: “Bisogna sconfiggere la disoccupazione – spiega Padovani – e se in Italia la percentuale è la più alta dagli anni ’70 le responsabilità sono da trovare nelle politiche europee. Il pareggio di bilancio in Costituzione, ad esempio, è una follia che avrebbe impedito anche misure come il ‘New Deal’, mentre le banche devono investire i soldi nelle piccole e medie imprese per far ripartire il sistema”.
In tutto questo parlare di ‘candidato unico per la Valle d’Aosta’, in questi mesi, la lista di Tsipras si smarca e anticipa tutti, lanciando un interrogativo: “Quale rappresentante vogliamo per la Valle d’Aosta? – si chiede Padovani – Uno che sia semplicemente valdostano o uno che faccia gli interessi della Valle d’Aosta in Europa?”.
La lista ‘L’altra Europa con Tsipras’ andrà ora a caccia di firme, forte di un appoggio non solamente partitico ma fatto di tante fette della società civile: “Abbiamo avuto il sostegno di alcuni consiglieri comunali – conclude Padovani – e di una sinistra valdostana che si è ritrovata. Sarebbe grave restare fuori dall’Europa dal momento che la Sinistra Verde Nordica in Europa è, secondo i sondaggi, il gruppo in maggiore crescita e può fare da freno alla deriva di destra dilagante, quella dell’Ungheria e del suo partito neonazista, dei gruppi di rivolta visti in Ucraina e di Marine Le Pen in Francia”.