Un flash mob per la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale

Valle d'Aosta Aperta ha mandato una lettera al Presidente Mattarella e sta organizzando dei flash mob per mettere pressione sulla Giunta regionale. Obiettivo? Far inserire nella legge elettorale regionale la doppia preferenza di genere come è stato fatto nei comuni d'Italia.
Valle d'Aosta Aperta conferenza stampa
Politica

Nella legge elettorale regionale valdostana la doppia preferenza di genere non è mai stata contemplata. Per questo motivo Valle d’Aosta Aperta ha deciso di scrivere una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché a sua volta “mandi una sua nota di attenzione rivolta al consiglio regionale della Valle d’Aosta e al Presidente della Regione” in vista delle elezioni regionali previste per il 2025.

Le donne elette nel Consiglio regionale della Valle d’Aosta nella legislatura in corso sono state 4 su 35 consiglieri, nessuna donna presente nella Giunta composta da 8 rappresentanti e nessuna donna nell’Ufficio di Presidenza formato da 5 componenti. “Essendo autonoma la Valle d’Aosta può gestire la sua legge elettorale regionale da sola e può effettivamente scegliere di non includere la doppia preferenza di genere, a nostro parere un pessimo uso dell’autonomia, per discriminare invece che valorizzare. Sappiamo che la proposta non è una panacea, non risolverebbe certo il problema della rappresentanza delle donne in politica, ma sappiamo che dove è stata applicata – nei comuni valdostani, per esempio – sta dando i suoi risultati” ha spiegato Carola Carpinello (Adu) durante la conferenza stampa indetta da Valle d’Aosta Aperta.

Quello della doppia preferenza, però, non è il solo problema di questa legge elettorale regionale, ma in questo momento – visto l’avvicinarsi al ritorno alle urne – il tema rappresenta la priorità per Valle d’Aosta Aperta. “La parità di genere in politica è fondamentale: per noi è necessario che la politica rappresenti tutta la popolazione. Pensiamo che questi principi siano facilmente condivisibili dalle altre forze politiche e per questo vogliamo fare più pressione possibile sulla Giunta prima del 2025” aggiunge Patrizia Pradelli (MoVimento 5 Stelle).

Da domani in avanti, tutti i primi giorni di Consiglio Regionale noi di Valle d’Aosta Aperta andremo in piazza Deffeyes ad accogliere il rientro della giunta per protestare contro questa negazione dei diritti. Secondo noi questo tema è centrale, per questo lo portiamo avanti da soli: non deve essere soggetto ad accordi o a trattative politiche” conclude Raimondo Donzel.

Valle d'Aosta Aperta conferenza stampa cartellone
Valle d’Aosta Aperta conferenza stampa cartellone

3 risposte

  1. In realtà questo vale per entrambi i generi, il discorso è valido anche ad impedire che ci siano solo donne.

  2. Io se fossi una donna non vorrei entrare in Consiglio o in Giunta in virtù di una norma che lo preveda, vorrei entrare se e in quanto capace e oggetto di stima. Ritengo tutte queste regole sulle quote rosa e simili molto ma molto offensive per le donne, come se si dicesse con la forza di una legge che siccome non ce la fanno da sole bisogna assicurare loro dei posti garantiti. Ah bella roba!

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