Union Valdôtaine, il Conseil Fédéral apre alla “condivisione”

Al centro dell'incontro la nuova legge elettorale in vista delle comunali di maggio, all'insegna del dialogo. Via libera alla preferenza obbligatoria di genere. Pastoret annuncia poi la presenza di una delegazione UV alla Costituente UVP.
Il Direttivo del Conseil Fédéral
Politica

Condivisione. È stata questa la parola d’ordine del Conseil Fédéral dell’Union Valdôtaine convocato questa sera a Saint-Christophe.
Una ricerca di apertura nei confronti delle altre forze politiche che punta dritta alle Elezioni comunali di maggio. Al centro dell’incontro la nuova legge elettorale, ma non solamente: “Questo Conseil è stato convocato con urgenza – ha spiegato il Presidente del Mouvement Ennio Pastoret – perché le prossime elezioni sono di importanza capitale all’interno del dibattito politico e nel passato sono state spesso occasione per minare l’unità dell’Union. La necessità è che attorno a questa legge si crei un’ampia maggioranza, con una grande condivisione da parte di tutte le forze politiche, cercata anche durante i lavori della Iͣ Commissione consiliare regionale che si è occupata del documento”

La Commissione ‘Istituzioni e autonomia’ che ha prodotto una proposta, ampiamente discussa, illustrata dallo stesso Presidente Joël Farcoz: “Nel gruppo – ha spiegato – c’è stata piena disponibilità al dialogo da parte di tutte le forze, anche se non è stato semplice trovare un’intesa”. Gli emendamenti più rilevanti sono arrivati sulla Legge 37: per i Comuni fino a mille abitanti infatti è stata proposta l’elezione indiretta del Sindaco – che si insedierà durante la prima seduta del Consiglio comunale – mentre i consiglieri saranno undici, con due assessori. Tredici saranno invece i consiglieri per i Comuni fino ai 3000 abitanti, quindici fino ai 5000, diciassette per i Comuni fino ai 7000 e ventisette (rispetto agli attuali trentuno) per quel che riguarda il Comune di Aosta.

Novità rilevante, che ha sollevato qualche brusio in sala, è quella che riguarda invece la rappresentanza di genere: “Le preferenze – ha spiegato Farcoz – rimarranno tre, e una su tre dev’essere espressa a favore dell’altro genere, pena l’annullamento del voto”. Le liste dovranno vedere inserite almeno il 20% di rappresentanti di genere diverso, mentre nelle Giunte comunali la rappresentanza dovrà essere almeno del 15%. Altro cambiamento: l’impossibilità per i Sindaci in carica da tre consiliature consecutive di ricandidarsi immediatamente, anche in qualità di Vice o assessore comunale.

“Per i Comuni fino ai mille abitanti – ha dichiarato il Presidente della Regione Augusto Rollandin – abbiamo mantenuto il sistema che conosciamo, mentre è stato apportato un radicale cambiamento sulla questione di genere. Un compromesso giusto sia nelle liste, sia nelle giunte, anche se non sempre è facile trovare molte candidate. È stata discussa poi la possibilità che i segretari comunali della seconda sezione, quelli che hanno svolto corsi di due anni con tanto di esame, possano essere inseriti sia in Regione che nelle partecipate. Il mantenimento salariale è garantito e con questo provvedimento si garantisce anche che possano continuare a lavorare”.

Un Conseil all’insegna della condivisione politica di intenti, nella quale comunque il Mouvement non vuole perdere la leadership: “In un momento come questo – ha concludo il Presidente Pastoret – è importante dare un segno di unità. L’Union ha a cuore l’autonomia e vediamo che anche le altre forze politiche ne stanno discutendo. La nostra volontà è quella di rafforzare la nostra autonomia, di modernizzarla assieme al nostro movimento, perché ne rivendichiamo la responsabilità storica, senza primigeniture ma auspicando una larga condivisione”.

Dal 17 gennaio al 23 le sezioni si incontreranno per discutere del loro futuro, mentre una delegazione UV (di cui non farà parte il Presidente Pastoret, ndr) sarà presente sabato, a Cogne, alla Costituente annunciata dall’UVP: “Sabato ci sarà un incontro – chiude Rollandin – per mettere insieme le forze a difesa dell’autonomia. Noi siamo disposti a discutere e vedremo che direzione prenderà l’iniziativa, e quale senso avrà”.  

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