“Il giusto mix di giovani e esperienza, con una buona rappresentatività del territorio”. Così Erik Lavevaz descrive la squadra che lo affiancherà nella conduzione del Mouvement. L’elezione del nuovo Comité è arrivata ieri sera a Quart all’interno del parlamentino unionista.
I vice presidenti saranno l’ex consigliere regionale David Follien e Osvaldo Chabod. Federico Perrin è il tesoriere mentre gli altri componenti sono: il sindaco di Saint-Nicolas Davide Sapinet, l’ex sindaco di Chatillon Henry Calza, l’ex sindaco di Aosta Guido Grimod, il sindaco di Arnad Pierre Bonel e Ornella Badery.
L’appuntamento di ieri sera è stata anche l’occasione per un’analisi dell’attuale situazione politica.
“Come ho detto prima, durante e dopo il congresso, anche ieri sera ho ribadito che bisogna riportare la discussione nelle giuste sedi” spiega Erik Lavevaz “In questi giorni che ero da solo, ho preso parte alle riunioni, e anche qui ho detto che la situazione va affrontata dai movimenti e non dai 18 o ipotetici 20”.
Il nuovo Comité Uv inizierà a lavorare mercoledì. “Vogliamo organizzare degli incontri con le altre forze politiche. – racconta ancora Lavevaz – E’ evidente che la situazione è urgente e va risolta, perché una maggioranza non esiste più, ma siamo convinti che la discussione questa volta debba vertere sui contenuti e non sui numeri o sull’organigramma della prossima giunta, che al massimo sarà l’ultimo punto da affrontare”.
Un confronto che è partito e proseguirà all’interno dell’area autonomista. “L’obiettivo è cercare di ricostruire, con i giusti tempi e su basi solide, partendo dai temi caldi della politica regionale, tracciando le linee da seguire e prendendosi degli impegni per il futuro, le Europee ma anche le Comunali”.
Una discussione che non sarà però solo limitata all’area autonomista. “Quando i contenuti saranno definiti può darsi che ci siano convergenze più ampie, perché sappiamo tutti che a 18 è difficile andare avanti”.
Una linea che sembra esser stata ampiamente condivisa ieri sera. “Siamo tutti preoccupati che l’eventuale disfatta di una prossima maggioranza a 18 possa esser un duro colpo per il progetto di rinascita autonomista”.