Uv-Uvp, Rollandin conferma l’alleanza con Stella Alpina e ribadisce la necessità di allargare

Il pensiero del Presidente ieri alla riunione con i presidenti delle sezioni Uv: 21 consiglieri servono per governare ma per le riforme e la stabilità ne servono di più.
Sede Uv
Politica

Che l’abboccamento, il ‘dialogo’ tra l’Union Valdôtaine e gli ex esuli di UVP non fosse stato digerito da tutti all’interno del ‘Mouvement’ è cosa ben nota. Un po’ più inedito invece il fatto che le sezioni del Leone rampante sul territorio cominciassero a criticare apertamente a suon di lettere le scelte delle figure apicali del partito, indispettite da un avvicinamento così repentino ai Progressistes dopo la ‘faida’ interna, la scissione di fine 2012, ed i toni di aperta sfida in due anni e mezzo di Consiglio Valle.

Il nodo è saltato al pettine ieri sera, a Quart, quando è stata convocata la Conférence des Présidents de section UV, pronti per essere aggiornati sulle recenti manovre di Palazzo.
È stato il Presidente Augusto Rollandin, presente a sorpresa all’incontro assieme al senatore Albert Lanièce, a prendere la palla al balzo e a cercare di sedare i malumori interni ribadendo che con UVP c’è solo dialogo sui contenuti e non sulle ‘poltrone’ o posti di governo. Rollandin ha poi detto a chiare lettere che “l’alleanza è quella del 2013”. L’amore, quindi è con Stella Alpina, per l’amante Progressista c’è tempo. Tempo sì, ma non troppo, perché le Président evita fraintendimenti e ricordando la difficile situazione del bilancio regionale, le scelte importanti da compiere e le riforme che impegneranno il Governo nei prossimi mesi mette in campo la necessità di guardare al futuro e non più al passato e di mettere da parte simpatie e antipatie. "Oggi la maggioranza è a 21 ma questo non significa che tutti i problemi sono risolti. Il bilancio della Regione ha subito una contrazione del 42% e le riforme che si annunciano necessarie richiedono il massimo della condivisione".

Teoria che non convince soprattutto alcuni Presidenti di sezione già fortemente polemici in queste settimane come Davide Ferré di Jovençan che la sempre più probabile entrata di UVP in maggioranza proprio non la digerisce: “Abbiamo dialogato spesso con UVP – spiega Ferré – anche nel 2014 e all’inizio del 2015. E loro? Ci hanno sempre chiuso la porta in faccia. Ho chiesto conferma che con loro ci fosse davvero solo un dialogo, perché dai giornali si legge altro. Abbiamo già dialogato con gli autonomisti su cose importanti, come l’unanimità ottenuta in Consiglio Valle sulla Zona franca”.

Problema che fa il paio, secondo Ferré, con quello della comunicazione: “Il presidente Pastoret ha detto che al Conseil Fédéral del 1° giugno porteranno un rapporto sui contenuti di questi dialoghi con UVP, ma le cose vanno spiegate diversamente perché la maggioranza delle persone nell’Union la pensa come me”. A prendere la parola è stata anche Franca Borre, presidente della sezione di Arpuilles-Excenex“: "E’ difficile da spiegare alla gente, il presidente ha però ribadito che le forze autonomiste si devono unire per risolvere i problemi, fuori dai sentimenti personali per quanto successo negli ultimi anni”. Ferré e Borre sono stati gli unici a intervenire.
“Un’occasione persa per fare delle domande – chiude Ferré – per chiarire una situazione a chi non sa niente delle decisioni prese- Andando avanti così l’unica certezza è che, nell’incontro tra i due ‘leoni’ quello che ne uscirà ferito sarà quello rampante”.

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