I comuni valdostani e quello di Corleone uniti per promuovere i propri territori e per sviluppare un’economia “etica, solidale, attenta ai valori della solidarietà”. Con questo spirito è stata sottoscritta oggi, mercoledì 2 ottobre, fra Lea Savona, sindaco del paese siciliano, e Bruno Giordano in qualità di presidente del Consorzio degli enti locali.
Lea Savona è il giovane sindaco del comune che ha dato i natali a Totò Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella. Ma lei fin da subito ha iniziato la propria battaglia contro la mafia segnando un confine netto fra “Cosa Nostra” e chi sta dalla parte della legge. Aveva addosso la fascia tricolore da pochi mesi e già aveva chiesto scusa alle famiglie delle vittime della criminalità organizzata: “Io – aveva detto il giorno dell’intitolazione di una strada di Corleone a Boris Giuliano – vi chiedo scusa. Vi chiedo scusa a nome di tutti i corleonesi, vi chiedo perdono per il sangue che è stato versato. Quel sangue, però, non è stato versato invano: nei vent’anni che ci separano dall’arresto di Totò Riina, nei sette che fra poco si compiranno dalla cattura di Bernardo Provenzano, quel sangue è servito a tutti noi per ricordare che una sola può essere la strada, uno solo il campo da scegliere in questa guerra”.
“La maggior parte delle persone di Corleone – ha detto Lea Savona oggi ad Aosta – non ci sta ad avere questo marchio. La nostra è anche la terra di Placido Rizzotto, vero eroe di Corleone”. E il sindaco potrebbe ben testimoniare come può essere difficile governare una città come quella essendo giovane, donna e apertamente schierata contro la mafia.
“Con questa Carta dell’amicizia – ha detto Bruno Giordano – vogliamo favorire le possibilità di interscambio fra le nostre realtà, soprattutto in campo imprenditoriale. Le nostre eccellenze enogastronomiche sono il completamento l’una dell’altra. Si potrebbe partire da qui per sviluppare una collaborazione basata sull’economia solidale ed etica. Ma spetta anche alle nostre imprese fare la propria parte”.