Via libera al tandem Giordano – Follien su Aosta. Pace fatta fra gli alleati Uv e PdL

La questione della discontinuità posta dai nuovi alleati rispetto alla giunta comunale precedente è dunque superata. Ma sul tavolo della trattativa c’è l’entrata in maggioranza regionale del Popolo della Libertà.
Albert Follien, assessore ai lavori pubblici del Comune di Aosta
Politica

La pace è fatta. Il centro autonomista – Stella Alpina, Fédération autonomiste e ovviamente Union Valdotaine in testa – trova la quadra per l'accordo con Popolo della Libertà e Lega per le prossime elezioni comunali di Aosta. Gli ostacoli posti dal Pdl proprio sui nomi indicati dall'Union, Bruno Giordano e Alberto Follien – per condurre il governo della città per i prossimi cinque anni non sono più un problema. La questione della discontinuità posta dai nuovi alleati rispetto alla giunta comunale precedente è dunque superata. "Oggi ci sono le condizioni per lavorare su un programma comune", afferma Alberto Zucchi, coordinatore vicario del PdL.

L'incontro di Roma, in via dell'Umiltà fra i vertici del Popolo della Libertà nazionale e locale ha dato i propri frutti. "Ora ci sono i presupposti per lavorare con tutti gli alleati per un programma su Aosta. In questo modo procede la linea che ci eravamo dati" ha commentato oggi, venerdì 16 aprile, il presidente della Regione, Augusto Rollandin.
"Ora possiamo lavorare sui contenuti – dice ancora Zucchi -. La scelta non è ancora formalizzata, ma posso dire che sui due nomi ipotizzati fino ad ora non ci sono particolari problemi". Cade dunque il veto posto dai principali oppositori sul tandem Giordano Follien. Questione chiusa. Sul tavolo della trattativa, però, oltre al ruolo della Valle nel quadro della riforma sul federalismo fiscale e allo sblocco del patto di stabilità che non consente all'amministrazione regionale di spendere il proprio tesoretto, ci sarebbe l'entrata nella maggioranza regionale del Popolo della Libertà. "Su questo punto preferisco non commentare", afferma Zucchi.

"Questi impegni – ha accusato oggi uno degli esponenti dell'Alpe, Roberto Louvin – per il cambio di maggioranza in Comune e le porte aperte in Regione sono un cambio di rotta di 180 gradi per tutta la politica valdostana e, al tempo stesso, l'ammainabandiera di ogni residua dignità politica autonomista".

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