“E’ una svolta epocale”. Con queste parole Massimo Lattanzi, capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio Valle, giudica la decisione del Conseil Fédéral dell’Union Valdôtaine – che si è tenuto ieri, martedì 7 aprile a Quart – di procedere a un apparentamento con il partito di Berlusconi per le prossime elezioni europee.
Il documento approvato dall’Uv a larghissima maggioranza (90 voti a favore, 14 contrari e 6 astensioni) parla di apparentamento e cioè di un simbolo autonomo. E’ quindi da escludere l’ipotesi della presenza di un candidato “rossonero” nella lista del PdL. Una linea che consente all’Union di tenere un certo margine di autonomia, ma che potrebbe non trovare il pieno assenso del partito di centrodestra. Ma è lo stesso Lattanzi a sgomberare ogni dubbio: “Ora l’obiettivo è portare un candidato valdostano al parlamento europeo. In che modo è assolutamente secondario”.
Per le decisioni, comunque, i tempi sono stretti. Entro il 15 aprile devono essere presentati i simboli al Viminale ed entro il 28 aprile, infine, dovranno essere presentate le liste. Tempi stretti anche per la scelta del nome: in questi giorni circola con insistenza l’ipotesi della candidatura di Lodovico Passerin d’Entrèves – fratello del rettore dell’Università della Valle d’Aosta, Pietro – già direttore delle relazioni esterne del gruppo Fiat e presidente della Fondazione Courmayeur.
La maggioranza ‘bulgara’ che ha portato all’apparentamento con il PdL, non nasconde comunque qualche malumore all’interno del Conseil Fédéral. Fra i contrari si sono espressi l’assessore alla Cultura Laurent Viérin e il padre Dino. Fra gli astenuti, l’assessore regionale all’Ambiente Manuela Zublena e il sindaco di Aosta Guido Grimod. E fra i favorevoli anche qualche scettico, come Luciano Caveri: “Ho votato a favore del documento finale, ma turandomi il naso. Un accordo con il PdL è problematico, ma bisogna avere un po’ di realismo politico”. E aggiunge: “l’unica possibilità è la strada dell’apparentamento, non avrei mai approvato la scelta della presenza di un candidato unionista nella lista del Popolo della Libertà”.