In quella che potrebbe essere l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Aosta con l’attuale assetto e gli attuali componenti (dato che l’intera Giunta e parte dei rappresentanti dell’opposizione è candidata alle elezioni regionali di domenica) si accende il dibattito sulle intercettazioni che hanno visto protagonista l’assessore alle Poltiche Sociali Marco Sorbara.
L’opposizione consiliare al gran completo (Alpe, Pd-Psi e Sinistra per la Città) presenta compatta la mozione “Lavoretti”, iniziativa nella quale viene espressa tutta l’incredulità e la preoccupazione dei consiglieri riguardo l’etica di un atteggiamento, quello di Sorbara, definito censurabile e riscontrato, come scritto nella mozione, “dopo la pubblicazione su alcuni settimanali della trascrizione di una telefonata dell’Assessore Sorbara, intercettata nel corso di un’indagine sulla criminalità organizzata nella quale egli propone un lavoro di tinteggiatura e di rifacimento di muretti ad un imprenditore edile amico suo”. Imprenditore in questione, Roberto Raffa, condannato per estorsione in seguito alla sentenza Tempus Venit.
La mozione chiede spiegazioni, certo, ma chiede anzitutto che il Sindaco Giordano revochi la delega all’Assessore alle Politiche Sociale, in corsa egli stesso per un posto a Place Deffeyes.
“In quelle frasi – attacca il consigliere Alpe Mario Vietti – l’Assessore si atteggia a proprietario sia del proprio dirigente sia della struttura per anziani e lascia credere che sia nella disponibilità di lasciare all’amico alcuni lavoretti. L’Ente pubblico non può avere questa discrezionalità, e credevamo che l’Assessorato alle Politiche sociali avesse un bilancio per i lavori che non credo preveda telefonate private ad un amico”. Problema che però in parte è amministrativo ma che si indirizza presto verso una visione più etica e politica della questione: “L’assessore dice, in una telefonata documentata “…abbiamo fatto adesso, lasciamo un po’ parlare la gente e poi rifacciamo di nuovo…” affermazione – spiega ancora Vietti – che dà la sensazione ci sia una volontà di voler perseverare, e l’abuso non deve essere motivo di vanto né tantomeno ispirare la voglia di reiterarlo. Le regole devono valere sempre e per tutti, assessori e imprenditori. Il problema è che siamo venuti a conoscenza di queste parole solo perché sono state rese pubbliche da una sentenza un cui c’è una condanna formale. Un atteggiamento sicuramente censurabile, e noi chiediamo al sindaco di censurare questo comportamento. Non avremmo neppure dovuto richiedere la revoca della delega, perché una volta lette le trascrizioni sarebbero dovute essere tratte le naturali conclusioni che sono: “a casa””.
La risposta, in una fase intensa di dibattito che ha visto l’assoluto silenzio dell’Assessore Sorbara, è affidata allo stesso Sindaco Bruno Giordano: “L’amministrazione ha organizzato un’indagine interna nella quale non è stato riscontrato nessun obbligo contrattuale per i cosiddetti lavoretti in oggetto di telefonata, e non è stato provveduto a liquidare alcunché al soggetto in questione. L’amministrazione ha sempre operato nel rispetto delle regole e della trasparenza, e ho chiesto personalmente all’assessore di relazionare sulla telefonata incriminata. Assessore Sorbara che ha dato mandato ai suoi legali per procedere contro una campagna diffamatoria che ha visto l’estrapolazione non integrale di una conversazione telefonica nella quale non sono stati riscontrati elementi penalmente rilevanti. Personalmente – prosegue il Primo Cittadino di Aosta – ho manifestato tutto il mio disappunto per la vicenda e per la condotta dell’assessore riguardo queste telefonate. A prescindere dall’interlocutore la politica deve occuparsi della sua funzione di controllo e non può intromettersi nella gestione”.
Risposta che rincuora l’opposizione, ma non la convince del tutto. Lo snodo caldo, nonostante i toni pacati in sala consiliare, è quello squisitamente etico e soprattutto politico: “Il Sindaco – attacca Carlo Curtaz di Alpe riferendosi direttamente alla risposta di Giordano – ha espresso il suo disappunto che apprezziamo, anche se c’è un salto logico enorme: se questa condotta porta ad un disappunto ci si aspetta un atteggiamento conseguente, a meno che Lei non si auguri che tra qualche giorno l’assessore approdi ad altri lidi politici e amministrativi. Il pericolo, più subdolo ma non meno serio, è quello per il quale si possa creare una “zona grigia”, il luogo dei contatti informali, delle connivenze, delle tolleranze, delle sottovalutazioni, e del voto di scambio. Sottovalutare la zona grigia sarebbe errore gravissimo perché è proprio lì che il pesce trova l’acqua, magari torbida per nuotare, e occorre quindi un’attenzione speciale”.
La mozione è stata respinta, ma il segnale che arriva dell’astensione dell’intero gruppo di maggioranza è comunque significativo: “Siamo sicuri dell’estraneità amministrativa – spiega il Capogruppo Pd-Psi Michele Monteleone – ma sembrava abbastanza chiaro che il valore della mozione fosse tutto politico. Oggi c’era bisogno di un ulteriore messaggio politico, e la revoca della delega sarebbe stato un atto politico fortissimo. L’ astensione è comunque un segnale molto forte proprio perché non è un voto contro, ma un segnale netto di rifiuto di questi comportamenti opachi”.
Chiude definitivamente Giordano, con presa di posizione netta: “Se dovessero esserci zone grigie questo Sindaco va a casa direttamente il giorno stesso. Ho parlato a lungo con l’assessore Sorbara che si farà carico, in caso di sviluppi, di togliere il sindaco dall’imbarazzo di questa questione”.