È andata deserta la gara per l’esternalizzazione del Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Beauregard lanciata all’inizio del dicembre scorso. L’affidamento di gestione mirava ad arginare la carenza di medici che affligge i reparti di Pediatria e Neonatologia, dove, a fronte di un organico di 10 unità, sono operativi soltanto quattro medici, uno part-time e il primario.
“La situazione è critica in tutta l’Italia poiché negli anni è stata formata una quantità di specialisti inferiore rispetto ai fabbisogni ed è andato a crearsi il gap importante che ci troviamo ora ad affrontare – spiega il direttore generale dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, Massimo Uberti -. Tali problematiche risultano più acute ancora per ciò che concerne la pediatria, dove la specializzazione è necessaria sia per intraprendere la carriera di pediatra ospedaliero sia per intraprendere la carriera di pediatra di famiglia”.
Preso atto dell’esito della gara, che avrebbe dovuto permettere di rimpolpare le fila dell’organico del Pronto soccorso pediatrico con nuove leve provenienti dall’esterno dell’Ausl, sarà possibile portare avanti nuove procedure di reclutamento più snelle.
“Può capitare che coloro che hanno scelto di non partecipare non avessero modo di garantire i turni stabili a livello contrattuale e che magari ora tentino di candidarsi per portare avanti ciò che è stato fatto sino a oggi e incrementare ulteriormente il servizio – delinea ancora Uberti -. Le cooperative cui intendiamo affidarci non godono di una abbondanza di specialisti ma possiedono meno vincoli che rendono legittimo per loro affidarsi per esempio a pediatri di famiglia o pediatri in pensione”.
Al fine di affrontare al meglio la mancanza di personale pediatrico all’interno dell’Ospedale Beauregard di Aosta, è stato peraltro riproposto alla fine dell’estate scorsa un concorso dedicato specificatamente alla Struttura complessa di Pediatria e Neonatologia. Nonostante esso puntasse all’assunzione a tempo indeterminato di 5 professionisti e per la prima volta siano state presentate 4 domande, ad aver risposto alla candidatura è stata soltanto una persona.
“La dottoressa è ancora una specializzanda, ma un apposito decreto ci permette di assumere giovani agli ultimi anni del corso – precisa Uberti -. Questi vengono iscritti in un elenco a parte cui si può attingere per incarichi a tempo determinato che divengono indeterminati una volta raggiunta la specializzazione”.
L’iter per poter assumere definitivamente la pediatra andrà concludendosi nelle prossime settimane con la stipula di una convenzione tra la Regione e l’Università di Genova dove la ragazza ha effettuato il proprio percorso formativo e di un parallelo accordo tra l’Ausl e la scuola di specialità frequentata.
“Sono ottimista verso la buona riuscita di questo processo, che ci permetterà di incrementare nuovamente i dipendenti di Pediatria e Neonatologia servendoci poi delle cooperative per integrarlo ulteriormente – conclude ancora Uberti -. Le condizioni in cui operiamo si dimostrano sempre più complesse per via delle difficoltà che caratterizzano il mercato del lavoro in generale, dove la domanda è purtroppo superiore all’offerta e dove la Valle d’Aosta risulta in un certo senso penalizzata anche geograficamente”.
Una risposta
Prima o poi chiuderà l’ospedale tutto