Il Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Beauregard verso l’esternalizzazione

La scelta fa seguito e struttura maggiormente la procedura di affido in urgenza messa in atto la scorsa estate, finalizzata a fare fronte alla carenza di medici che affligge i reparti di Pediatria e Neonatologia.
L'ingresso dell'ospedale Beauregard di Aosta
Sanità

La gestione del Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Beauregard di Aosta sarà esternalizzata per altri 12 mesi. La gara, la cui base di asta è fissata a 711.360 euro, fa seguito alla procedura di affido in urgenza messa in atto la scorsa estate, finalizzata a fare fronte alla carenza di medici che affligge i reparti di Pediatria e Neonatologia.

“Due medici sono andati via e a febbraio è previsto il pensionamento di un terzo, ciò che riduce i dottori a tre assieme al primario, costretti spesse volte a ricoprire notti in pronto soccorso e turni di ventiquattro ore – spiega il direttore sanitario dell’Azienda Usl regionale, Guido Giardini -. Per tornare in organico e mantenere i turni base avremmo bisogno di almeno sette nuove unità di personale, ma l’ideale sarebbe di raggiungere le dieci unità per poter riprendere le consuete attività comprese degli ambulatori specialistici”.

Come specificato dalla deliberazione pubblicata dall’Ausl, il servizio di Pronto soccorso pediatrico sarà affidato a terzi “il tempo strettamente necessario ad avviare o completare le procedure selettive per il reclutamento o al reperimento di soluzioni organizzative di natura strategica attualmente in valutazione”.

“La gara rappresenta una soluzione a medio termine finalizzata a mettere in piedi strategie aziendali invece a lungo termine – aggiunge Giardini -. La mancanza di pediatri è una problematica che concerne non soltanto la Valle d’Aosta bensì più in generale tutto il territorio italiano, tanto che alcuni ospedali del Piemonte hanno dovuto chiudere i propri reparti per questo motivo”.

L’assenza di professionisti in numero sufficiente a gestire al meglio la struttura complessa di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale Beauregard si deve soprattutto alla scarsa quantità di medici che raggiungono la specializzazione, oltre che agli elevati tassi di abbandono una volta selezionata la propria specialità; a ciò si somma la doppia valenza della Pediatria, che permette ai dottori di orientarsi sia sulla pratica ospedaliera che sulla professione di libera scelta sul territorio.

“Con circa ottocento parti all’anno, si rende per noi necessario mantenere attivi i punti nascita, per di più dato che si tratta dell’unico ospedale della regione – dichiara Giardini -. Il Pronto soccorso pediatrico è indispensabile vista la nostra vocazione turistica e perciò soggetta a pressioni a fisarmonica che generano periodi di grande affluenza in alta stagione e periodi invece di pochi ricoveri e accessi in bassa stagione”.

Secondo il direttore generale dell’Ausl, oltre ai concorsi sarebbe “vantaggioso far specializzare gli studenti di medicina valdostani grazie a una apposita borsa regionale”; eppure l’esiguità dei numeri di laureati sul territorio non sarebbe comunque funzionale a ricoprire tutte le specializzazioni.

7 risposte

  1. ma se si dice che mancano i medici pediatri in tutta Italia come possiamo pensare che la ditta privata vincitrice della gara possa invece disporre dei medici pediatri necessari?

    -La ditta li pagherebbe di più? e allora perché non pagarli di più direttamente?
    -Sarebbero attratti da condizioni di lavoro migliori in una ditta privata? e allora perché non organizzare meglio il servizio pubblico in modo da renderlo attraente?

  2. … “La gara rappresenta una soluzione a medio termine finalizzata a mettere in piedi strategie aziendali invece a lungo termine ”

    Puro concentrato di “politichese”

  3. Certo che tutto questo fa pensare… Perché i medici se ne vanno? Perché in Valle d’Aosta tantissimi servizi ricorrono all’esternalizzazione? Perché in questa regione non si vede oltre il proprio naso, per giunta con la spocchia di essere una spanna sopra le altre? Finché questa dannata mentalità provinciale non lascerà il posto ad una visione più aperta e meno asfittica, temo che non si faranno grossi passi avanti. Con buona pace della politica e di tutti quei giovani che, un po’ alla volta, se ne stanno andando a respirare altrove.

  4. La sanità valdostana si sta sempre più privatizzando nell’indifferenza politica e nell’incapacità di gestione. La spiegazione, che dovrebbe avere un sapore consolatorio, è “succede in tutto il resto d’Italia”. E allora?

  5. Gran commento Giardini, di quei 800 parti bisogna poi sperare che nessuno abbia bisogno di cure…

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