Liste attesa, cresce l’accesso ai percorsi di tutela: 675 istanze nel 2022
Con l’allungamento delle liste d’attesa sono sempre di più i cittadini che chiedono di poter usufruire dei percorsi di tutela.
Si tratta di percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche che possono essere attivati se si supera il tempo massimo di attesa a livello istituzionale. La procedura permette al paziente residente e per le richieste di prime prestazioni in Classe di priorità la possibilità di effettuare la prestazione presso un erogatore privato accreditato oppure avvalendosi di uno specialista in Libera Professione Intramuraria, pagando il solo ticket.
Nel 2021 i percorsi di tutela attivati nella nostra regione sono stati 137 di cui 30 per prime visite urologiche, 24 per prime visite ortopediche, 18 per ecodoppler dei tronchi sovraortici, 15 per le prime visite dermatologiche e 10 per prime visite endocrinologiche/diabetologiche. Undici le istanze non accolte.
Tre sono gli accordi attivati dall’Usl con il privato accreditato nel 2022. Per le prestazioni di radiologia diagnostica è stato siglato un contratto con Technos Medica che costerà per tutto l’anno 370mila euro, per le prestazioni di radiologia diagnostica ne è stato stipulato un altro con l’Irv dal costo di 509mila euro. Sempre con l’Irv l’Usl ha un altro accordo per l’erogazione di prestazioni di dermatologia dal costo di 98mila euro.
“I tre accordi permettono l’erogazione di quelle prestazioni che non possono essere eseguite dalla strutture aziendali – ha sottolineato l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse – La modalità di accesso a tale attività è analoga a quella erogata in istituzionale: l’utente in possesso di impegnativa con indicazione della prestazione di cui necessita, attraverso il Cp, potrà prenotare l’esame strumentale o la visita specialistica.
Da giugno una l’Usl ha previsto che una parte delle prestazioni erogate dal privato accreditato siano riservate a dare risposte alle istanza dei percorsi di tutela.
Dal 1 gennaio al 20 maggio 2022 sono state 675 le istanze di percorsi di tutela per prestazioni in Libera Professione Intramuraria, fra le quali 159 di radiologia, 122 di ortopedia, 94 di urologia, 91 di chirurgia vascolare e 68 di dermatologia.
Incremento di richieste che trova ragione, secondo Barmasse, nella maggiore conoscenza della cittadinanza di questa modalità di accesso ai servizi sanitari, oltre che alla necessità di recuperare le numerose prestazioni non erogate durante la Pandemia.
“Anche grazie alla collaborazione delle strutture sanitarie private del territorio siamo riusciti a garantire al cittadino in periodo Covid una serie di prestazioni per le quali era impossibile l’erogazione in ambito aziendale. ha evidenziato Barmasse – Ora l’Azienda sta mettendo in atto tutte le attività necessarie a riportare nell’alveo della sanità pubblica tutto quanto possibile per recuperare le prestazioni non erogate in Pandemia”.
Nella replica la consigliera di Pcp Erika Guichardaz ha chiesto di facilitare l’accesso ai percorsi di tutela, che “ora avvengono solo a sportello limitando le possibilità sopratutto delle persone più deboli. Si potrebbe pensare a delle convenzioni con le associazioni dei consumatori o i sindacati per facilitare questa fascia di popolazione”.