Braccia incrociate domani, mercoledì 20 novembre per medici e infermieri. Lo sciopero nazionale di 24 ore, proclamato dai principali sindacati del settore, arriva in particolare contro “gli insufficienti aumenti salariali” previsti dalla Legge di Bilancio.
Oltre agli esigui stanziamenti – dei 3,7 miliardi annunciati per la sanità pubblica, nel 2025 ne arriveranno solo 1,3 insufficienti perfino a a finanziare i rinnovi dei contratti del personale sanitario” – i sindacati mettono fra i nodi irrisolti: “la depenalizzazione dell’atto medico, e delle altre professioni sanitarie”, “al posto della defiscalizzazione al 15% dell’indennità di specificità medica e sanitaria, riceviamo solo una misera elemosina. Infermieri e altre professioni ex legge 43 aspetteranno anni per gli aumenti”, “non c’è traccia della contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria e della retribuzione anche per gli specializzandi delle altre professioni sanitarie non mediche. Solo spiccioli per gli uni, neanche il riconoscimento professionale per gli altri”, “i medici dell’emergenza-urgenza, gli infermieri e le professioni sanitarie assistenziali non vengono ammessi ai benefici di legge previsti per i lavori usuranti riservando agli stessi altre briciole dilazionate” e ancora le mancate assunzioni, le aggressioni e violenze subite ma anche i “contratti ingabbiati nella Pa”.
Una delegazione valdostana prenderà parte alla manifestazione nazionale, in programma in piazza SS Apostoli a Roma, mentre alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali ANAAO Assomed, CIMO e Nursing Up saranno presenti nella piastra dall’Ospedale Parini dalle 9 alle 15.