Migliora la sanità ospedaliera: l’Agenas certifica i progressi del Parini

Nel nuovo rapporto, presentato oggi, nessuna area si colloca più nelle fasce di valutazione “scarsa” o “insufficiente”. Si registra inoltre un incremento delle aree di eccellenza, passate da zero a tre, e di quelle con risultati superiori alla media nazionale, salite da una a due.
L'ospedale "Parini" di Aosta
Sanità

Scompaiono l’arancione e il rosso, restano solo il verde e il giallo. Per la prima volta negli ultimi quattro anni, il treemap dell’Agenas — la sintesi grafica che rappresenta i principali indicatori del Programma Nazionale Esiti (PNE) — evidenzia per l’Ospedale Parini di Aosta solo valutazioni positive. Nessuno dei circa 200 indicatori analizzati colloca la nostra regione tra quelle con performance scarse o insufficienti. Crescono invece le aree di eccellenza, passate da zero a tre, e quelle con risultati superiori alla media nazionale, che salgono da una a due.

Un risultato che il direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti, attribuisce al lavoro capillare svolto negli ultimi quattro anni. “Non c’è trionfalismo, siamo consapevoli delle tante criticità del sistema sanitario pubblico, in primis i tempi di attesa. Ma i risultati raggiunti, frutto dell’impegno di tutti, ci danno nuova energia per affrontare le sfide ancora aperte”, commenta.

Il report, riferito al 2024, valuta le prestazioni ospedaliere suddivise in otto macroaree disciplinari: cardiocircolatorio, nefrologia, gravidanza e parto, sistema nervoso, chirurgia generale, osteomuscolare, chirurgia oncologica e respiratorio. In cinque di queste la Valle d’Aosta mostra un miglioramento, due restano stabili e una registra un lieve peggioramento, pur mantenendosi in area positiva.

Significativi i progressi registrati nella gestione dell’infarto miocardico acuto, con l’angioplastica eseguita entro 90 minuti nel 60,38% dei casi, al di sopra della media nazionale. In nefrologia si osserva una forte riduzione della mortalità per insufficienza renale cronica, scesa all’1,63% rispetto all’11,25% dell’anno precedente. Anche nell’ambito della gravidanza e del parto i dati mostrano segnali incoraggianti: diminuiscono i tagli cesarei primari, dal 37,35% al 32,62%, così come le episiotomie, passate dal 2,43% all’1,06%, mentre i volumi dei parti vaginali restano in linea con il dato nazionale.

Nel settore osteomuscolare migliora la tempestività degli interventi per frattura del femore, con il 51,9% eseguiti entro 48 ore, rispetto al 35,6% dell’anno precedente. In chirurgia oncologica si registra una crescita nei volumi e nella qualità degli interventi per tumore alla mammella e al colon, accompagnata da una riduzione della mortalità a 30 giorni per tumore del colon, scesa allo 0,57% contro una media italiana del 3,52%.

Il livello già alto delle prestazioni nelle aree neurologica e respiratoria si conferma. Per l’ictus ischemico, la mortalità a 30 giorni è pari al 3,04%, circa un terzo della media nazionale, mentre per la broncopneumopatia cronica ostruttiva riacutizzata si attesta all’1,66%, contro il 9,16% a livello italiano.

Il miglioramento complessivo è il risultato di un lavoro strutturato, basato su azioni organizzative mirate, audit clinici, formazione e una più attenta codifica dei dati. Un percorso che ha portato al consolidamento delle performance del sistema sanitario regionale.

L’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, pur ribadendo le perplessità iniziali su una metodologia valutativa che in passato aveva penalizzato il sistema valdostano, esprime soddisfazione per i risultati. “Abbiamo scelto una strada fatta di ascolto, collaborazione e trasparenza. I miglioramenti sono evidenti, ma sappiamo che il lavoro non è finito. Continueremo a lavorare per migliorare il servizio pubblico per tutta la comunità”.

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