Minori e smartphone: dal 21 novembre nuovi limiti alla navigazione
Bambini e i ragazzi trascorrono sempre più tempo con gli occhi incollati agli schermi dei propri smartphone, scrollando le pagine dei social media più in voga oppure facendo i propri acquisti direttamente online. Proprio per evitare che essi accedano a contenuti inappropriati come siti per il gioco di azzardo o siti a luci rosse, dal prossimo martedì 21 novembre entrerà in vigore un nuovo quadro normativo garante di una navigazione più sicura per i minori di tutta l’Italia.
Il nuovo provvedimento
Il provvedimento dell’AgCom prevede di applicare alcune modificazioni preliminari e gratuite alle sim telefoniche intestate ai minorenni volte a bloccare l’accesso a pagine giudicabili inappropriate o nocive.
L’intervento fa seguito alla constatazione che i servizi di parental control forniti da alcune compagnie telefoniche non risultavano adeguati o richiedevano un contributo in denaro che violava la precedente normativa datata 2020. Grazie a tale misura, verranno stabilite limitazioni uniformi e più semplici per tutti gli operatori, le quali verranno attivate in automatico senza necessità di intervento da parte dei genitori dell’intestatario.
Ragazzi e tecnologia
I differenti e molteplici device digitali a oggi sul mercato e nelle case di ciascuno di noi rappresentano una parte integrante della quotidianità personale e professionale sia dei ragazzi sia degli adulti.
“Come ogni altro aspetto della nostra vita, anche il rapporto con la tecnologia dovrebbe seguire alcune regole di buon senso e soprattutto rispettare quella che è la naturale evoluzione psichica, mentale ed emotiva dei minori – commenta Alessandro Trento, presidente dell’Ordine degli psicologi della Valle d’Aosta -. È evidente quanto alcuni stimoli siano inadatti alla tenera età e quanto spesso la questione sia non solo su cosa utilizzare e da quando ma anche e soprattutto in quale quantità e con quali modalità”.
Stando allo psicologo l’inevitabile primo approccio allo smartphone dovrebbe avvenire con gradualità e consapevolezza oltre che con l’affiancamento di una figura adulta, così da rendere la tecnologia uno strumento di supporto nonché di integrazione e non di sostituzione.
“Secondo una ricerca del Centro per la salute del bambino onlus e dell’Associazione culturale pediatri, già nel 2018 8 bambini tra i 3 e i 5 anni su 10 sapevano usare il cellulare dei genitori e il 30% di essi se ne serviva per calmare i più piccoli già durante il primo anno di vita – rammenta ancora Trento -. In un recente studio della Società italiana di pediatria è emerso che nella fascia tra 0 e 2 anni il 72% delle famiglie utilizza social e chat durante i pasti mentre il 26% lascia che i piccoli fruiscano dei device in completa autonomia”.
Le conseguenze di un uso eccessivo
Analisi scientifiche e osservatori nazionali hanno rilevato che un uso eccessivo di device quali smartphone, computer, tablet e consolle di videogiochi genera problematiche varie a livello di capacità di attenzione e concentrazione nonché di controllo degli impulsi e dell’aggressività in particolare.
“Inoltre esso può associarsi anche a forme di isolamento sociale dal gruppo dei pari, spesso come conseguenza ma anche come sintomo di difficoltà ambientali e relazionali con la famiglia e con i coetanei che spingono il minore a rifugiarsi nel mondo virtuale – osserva Cristina Ferrero, referente dell’area clinica Età evolutiva della Struttura Ausl di Psicologia -. È stato provato anche che esso può creare dipendenza per effetto dell’alterazione dei sistemi cerebrali coinvolti nei meccanismi legati al sistema di piacere e ricompensa”.
A ciò si sommano effetti psico-fisici derivanti dall’esposizione precoce o dalla sovraesposizione ai supporti digitali: tra di essi, lo stesso Trento cita “l’interferenza sul ciclo sonno-veglia, i problemi alla vista e all’apparato muscolo-scheletrico o quelli di apprendimento e sviluppo cognitivo, comportamentale e alimentare”.
Le limitazioni
Stando agli esperti, il minore dovrebbe poter fare un utilizzo proprio cellulare soltanto una volta raggiunta l’età adatta per gestire al meglio tale sua indipendenza. Si rende dunque necessario da parte dei genitori, dei docenti e della società un percorso di sensibilizzazione ed educazione mirato.
“Nella scuola primaria molti bambini ricevono in regalo un cellulare e nella scuola media sono estremamente rari i ragazzini che non ce l’hanno ancora, anche per l’esigenza delle famiglie di rendere autonomo il figlio pur rimanendo in contatto con lui – constata ancora Ferrero -. Spesso però non vi è la consapevolezza di lasciare loro la libertà di uno strumento potentissimo con possibili aspetti di pericolosità o accesso a contenuti inappropriati e, anche quando essi tentano di intervenire, in età preadolescenziale o adolescenziale diventa molto difficile farlo se tale regolamentazione non è stata impostata prima”.
Quanto a limiti e limitazioni alla fruizione della tecnologia da parte dei minori dai tre anni in su, la comunità scientifica sconsiglia di superare le due ore al giorno di tempo trascorso dinnanzi a uno schermo.
“È opportuno che almeno sino a quando il figlio è più piccolo ci sia la possibilità da parte dei genitori di utilizzare assieme il telefono di modo da poter parlare e spiegare ciò che si vede – conclude Ferrero -. Prima dell’adolescenza, poi, sarebbe auspicabile avere l’accesso allo smartphone per l’importanza di non abdicare da alla funzione di regolare e dare limiti”.