Va deserta la gara per l’ospedale di comunità al JB Festaz
Erano state invitate dieci imprese, ma nessuna ha deciso di presentare un’offerta per gara per l’affidamento di lavori dell’ospedale di comunità al JB Festaz. Va così deserta la gara indetta il 30 maggio scorso dalla stazione unica appaltante per la regione Valle d’Aosta (SUA VdA) per un importo di 500mila euro circa.
Il direttore del JB Festaz ha deciso, quindi, oggi, di procedere all’indizione di una nuova gara, sempre tramite procedura negoziata con il criterio dell’offerta più bassa, estendendo questa volta l’invito a 20 imprese.
Ospedale di comunità nel JB Festaz, i sindacati: “Cosa succederà al personale?”
di Giorgia Gambino – 18 maggio 2023
Preoccupa il futuro del personale del JB Festaz. La questione è stata portata dal gruppo Progetto Civico Progressista nell’ultima adunanza del Consiglio regionale e ieri rilanciata da Cisl, Uil e Savt funzione pubblica, che in una nota esprimono perplessità sulla conversione in ospedale di comunità.
L’iter
È il dicembre del 2021 quando la Regione inizia a sondare la disponibilità dei locali del JB Festaz quale sede di un nuovo ospedale di comunità finanziato con fondi Pnrr. Dopo l’approvazione degli investimenti e dell’accordo di programma tra istituzioni, rsa e USL, il consiglio di amministrazione della casa di riposo dà il proprio benestare al progetto che delinea le diverse fasi dell’iniziativa, le figure coinvolte, le responsabilità e le tempistiche previste.
Dopo l’affido in appalto, che avrebbe dovuto completarsi nel febbraio di quest’anno, i lavori della nuova struttura avrebbero dovuto poter essere avviati entro il mese di novembre. La conclusione del progetto è stimata in nove mesi circa, mentre l’ospedale di comunità dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2024.
I timori dei sindacati
Nel corso di due incontri informali con gli assessori Roberto Barmasse prima e Carlo Marzi poi, le tre sigle hanno abbozzato differenti ipotesi circa le future modalità di gestione del personale del JB Festaz durante la realizzazione dell’ospedale di comunità. Tra le soluzioni figurano il possibile spostamento presso l’Azienda Usl delle lavoratrici che, pur rimanendo dipendenti dell’APSP, potranno mantenere il proprio gruppo di lavoro unito e rientrare a interventi ultimati.
“Vogliamo asserire che, come stabilito nel piano di progetto, l’accordo per il transito del personale avrebbe dovuto essere stipulato al 31 ottobre del 2022, ma a oggi nessun documento e nessuna bozza sono stati ancora siglati – si legge nella nota firmata da Chiara Pasqualotto di Cisl Fp, Nicola Pau di Uil Fpl e Mauro Cretier e Rosita Guido di Savt Fp -. Occorre definire con chiarezza quanti e quali saranno i dipendenti interessati dallo spostamento, quali i criteri del suo svolgimento, quale la destinazione temporanea e come si intenda procedere al rientro”.
Per la prossima riunione del 23 maggio i sindacati auspicano di poter visionare “il tanto atteso accordo al fine di comprendere quale sarà l’impatto del trasferimento in termini di fabbisogno di dipendenti e organizzazione dei turni”.
I dubbi di Pcp
Anche Pcp, con la capogruppo Erika Guichardaz, ha chiesto ulteriori delucidazioni sull’evoluzione del progetto e la sottoscrizione dell’accordo sindacale per la gestione del personale infermieristico e delle operatrici socio-sanitarie.
“Il nostro obiettivo è definire in tempi congrui i contenuti della proposta di accordo sull’impiego congiunto del personale e, in tal senso, sono in fase di svolgimento incontri serrati tra i tecnici dei tre soggetti coinvolti finalizzati ad approfondire tutti gli aspetti necessari all’operazione – ha replicato Marzi –. L’aggiornamento di lavoratori e sindacati avverrà non appena stabiliti gli ulteriori dettagli che stiamo analizzando tra le soluzioni individuate e secondo le richieste ricevute, ovverosia trasferirsi insieme presso l’ospedale”.
Pur avendo previsto un’adeguata formazione fornita dall’Usl nonché un successivo rientro collettivo dei professionisti al proprio impiego una volta ultimata la costruzione dell’ospedale di comunità, restano da Pcp dubbi circa il futuro dei medici attualmente occupati; problematici anche aspetto quali l’integrazione del servizio di rsa attivato presso la struttura di Variney e il fabbisogno di infermiere durante l’orario notturno.